Napoli capitale del gusto: storia, tradizione e riconoscimenti internazionali
Napoli è legata indissolubilmente alla sua storia e alla sua cultura, che insieme alle dominazioni, hanno creato il patrimonio del culto e del buon cibo Napoletano. Napoli è il centro storico, pregno di monumenti, ma è anche il luogo dove è nata l'Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano, oggi riconosciuta Patrimonio Unesco (anno 2024 - leggi a questo link).
La rivista internazionale Time Out (anno 2024 - leggi a questo link) e il giornale La Repubblica (anno 2024 - leggi a questo link) , hanno riportato la notizia che Napoli è stata classificata come la città dove si mangia meglio al mondo. Gli articoli sottolineano come questo riconoscimento non sia dovuto solo ai ristoranti stellati, ma soprattutto alla forza della cucina casalinga, delle trattorie e dello street food autentico. Qui i ristoranti non sono partiti alla ricerca di nuovi sapori, tecniche di cottura, di alghe e materie prime rare, in abbinamenti più o meno azzardati, ma sono ripartite dalle ricette antiche, dai sapori della domenica ai pranzi delle nonne.
Dal "Vedi Napoli e poi Muori, siamo passati al "Vedi Napoli e poi mangia", con rassegne promosse dal Comune di Napoli dove si utilizza il cibo come chiave di lettura per raccontare la storia, l'arte e l'identità della città attraverso show cooking, degustazioni e itinerari guidati. "The Guardian" evidenzia l'eccellenza culinaria della città come una parte fondamentale della vita quotidiana, più che un lusso. "The New York Times" si concentra spesso sull'arte tradizionale della pizza napoletana, notandone il significato culturale e l'attenzione meticolosa agli ingredienti, mentre la "CNN Travel" ed "Eater" presentano la vivace scena dello street food e offrono guide a locali offrono tradizione e innovazione (vedi anche la ns. guida sullo street food a Napoli).
3 primi piatti napoletani da provare: Pasta e patate con provola, La Genovese, Ziti al ragù napoletano
Noi, da Napoletani quali siamo, sappiamo bene che a Napoli il cibo è una cosa seria, ed è per questo che vorremo guidarti in un viaggio tra i 5 piatti più iconici a Napoli, assolutamente da non perdere, spiegandoti la sua storia, la tradizione alle sue spalle, la ricetta, ma sopratutto consigliandoti dove mangiarli.
Ed allora partiamo con 3 primi che assolutamente non puoi non mengiare quando sei a Napoli:
- Pasta e Patate con la Provola - piatto povero della tradizione napoletana a base di un soffritto di carota, sedano e cipolla, olio extravergine poi l'aggiunta di patate a tocchetti cotte fino a diventare crema e alla fine pasta rigorosamente mischiata (cotta nelle patate e non a parte, per chi volesse replicare la ricetta a casa... mi raccomando!). Portata alla ribalta degli onori grazie a Ciro della Trattoria Nennella con i suoi video su Tik Tok. Innovazione: qui da Nennella, rispetto alla tradizione, la pasta e patate ha incontrato la "provola" ("fior di latte" affumicato) che la trasformata da piatto della tradizione in piatto iconico napoletano. Curiosità: la pasta "mischiata" è una pasta tipica Campana che nasce come pasta dei poveri, di recupero, infatti era fatta da tutti i pezzi di pasta rotti durante il trasporto nelle casse di formati diversi.
- "La Genovese": questo piatto, nonostante il nome che evoca la città di Genova, è assolutamente un piatto nato a Napoli, che si degusta solo a Napoli, che fa parte della tradizione culinaria napoletana. Leggenda vuole che sia nata in una trattoria vicina al porto e che prende il nome, probabilmente, dal cuoco che, avendo origine genovese, veniva chiamato comunemente 'O Genovese, al punto da identificare il nome dello chef con il nome del piatto. La ricetta è semplicissima ed è uno stracotto di abbondanti cipolle (qui si usa la "ramata" di Montoro) e carne, che vanno a condire un ottimo piatto di pasta al dente, sovrastato da un abbondante manciata di parmigiano (o pecorino) per chi piace.
- Gli "Ziti al Ragù": questo è il piatto per eccellenza della tradizione. Massime autorità, intellettuali, scrittori del calibro di Eduardo De Filippo e film iconici si sono scomodati a parlare di questo piatto della domenica dei Napoletani. Se volete, ad esempio, far litigare 2 donne di quartieri diversi, chiedete qual'è la VERA ricetta del ragù. Vi risponderanno che ogni quartiere ha la sua ed ogn'una è quella vera. La verità che ogni nonna cucinava la sua, secondo le sue possibilità economiche e gusti, ma comunque ogni ricetta è fatta da una base di soffritto di cipolla, tanti tipi di carne di mucca, maiale e, per non farsi mancare nulla, anche polpette, salsicce, braciole (involtini con pepe, pecorino, uva passa e pinoli), il tutto cotto "pappuliando" (sobbollendo) in abbondantissimo pomodoro passato per almeno 8 ore. Una volta condito con lo strutto (grasso di maiale), mentre oggi con olio extra vergine, vorrebbe, per tradizione, che sia cotto in pentole di terra cotta. La domenica, sempre nel rispetto della tradizione, le nonne mettevano i più piccoli a spezzare gli ziti (pasta lunga a forma di candele) che poi cuocevano e condivano con il sugo del pomodoro di un rosso bruciato e dal sapore intensissimo (mai dimenticato da chi lo abbia assaggiato almeno una volta), accompagnato poi da un po' della carne che aveva cotto nel pomodoro.
2 secondi iconici di Napoli: Polpette al sugo, Zuppa di cozze del Giovedì Santo
ed ecco 2 secondi che vanno per la maggiore:
- Polpette al sugo: questo è un altro piatto della cucina povera di Napoli, fatte con pane raffermo, carne macinata, uova, formaggio, prezzemolo ed aglio. Ricetta povera e di recupero, ma anche dell'inganno, perchè una volta la carne costava troppo per potersela permettere e quindi le polpette erano fatte quasi totalmente di pane raffermo, messo in ammollo in acqua per ammorbidirlo. Ma pur essendo un piatto di recupero, fritte diventano una cosa sublime, ma sopratutto, cotte nel ragù della domenica, diventano una vera e propria esperienza da non dimenticare, anzi da replicare spesso. Qui la scarpetta con il sugo è d'obbligo.
- Zuppa di cozze: per le origini di questa ricetta dobbiamo scomodare Ferdinando I di Borbone, noto amante delle ricette di pesce, e le tradizioni dell religione Cattolica che vuole che il Giovedì santo non si mangi carne. Difatti, quesrto piatto, Voluto appunto Re Ferdinando per il Giovedì Santo, è divenatata la ricetta popolare cucinata da tutti i Napoletani in quel giorno, ma ormai sdoganata anche nel resto dell'anno perchè buonissima. La ricetta del popolo prevede cozze lesse, lumache di mare (a Napoli chiamati "scuncigli"), qualche tentacolo polpo lesso, il tutto disposto su freselle (ammorbite con brodo di polpo e acqua delle cozze) e condite con olio molto piccante. Oggi, in alcune ricette, si è arricchita anche di gamberi, di qualche frutto di mare, anche di un po' di pomodoro.
Dove mangiare a Napoli: 5 indirizzi autentici (trattorie e ristoranti consigliati)
Dove mangiare queste specialità:
- Trattoria "Nennella". Detentori dell'invenzione (si dice) della versione con la provola, qui dicono che deve rimanere attacatta al piatto, anche se rovesciato, altrimenti non è buona!, Da "Nennella", oltre che mangiare un ottima pasta e patate, potrete vivere una vera esperienza napoletana, tra canti, balli sui tavoli e cameireri (napoletani!) che non finiranno di animare il vostro pranzo. Indirizzo: Napoli Piazza Carità, 22
- "Trattoria Della Mattonella", un’antica trattoria a conduzione familiare, nata nel 1978 e situata tra i Quartieri Spagnoli e Monte di Dio. Il nome è stato ispirato dalla presenza di antiche mattonelle dipinte a mano di fine 700, le maioliche, che adornano le sale dell’osteria. Il menù propone solo i migliori piatti della tradizione culinaria napoletana. Indirizzo: Napoli Via Nicotera, 13
- trattoria "Da Carmine" è tra le più famose trattorie storiche di Napoli. I suoi locali esistono da quasi un secolo: negli anni ‘30 c’era, infatti, già una taverna, poi fruttivendolo, e di nuovo nel 1967, Carmine Romano aprire una mescita. Oggi è famosa per i suoi squisiti piatti tipici cucinati rigidamente come tradizione vuole. Indirizzo: Napoli Via Tribunali, 330.
- "La Locanda del Gesù Vecchio": qui, nelle 2 sedi tra i vicoli del Centro di Napoli vicino via Spacca Napoli, trovi una cucina di qualità, con un buon rapporto qualità-prezzo, servita in una location tipica con tavoli ravvicinati e un'atmosfera calda ed informale. Indirizzo: Napoli Via Giovanni Paladino, 26 oppure Via Giovanni Paladino, 4-4/A
- Trattoria "L'Altro Loco": qui Diego Nuzzo con passione serve una genovese antica, realizzata con lo strutto (grasso di maiale), il vero condimento della cucina tradizionale napoletana. La sua "pasta con la genovese" è considerata da diversi Napoletani tra le TOP in città. Indirizzo: Napoli Vicolo Santa Maria Cappella Vecchia, 15.
Una menzione a parte la facciamo consigliando dove mangiare la zuppa di cozze:
- "A Figlia Do' Marenaro: locale tra i più rinomati e Napoli per mangiare a basa di pesce, ma sicuramente la zuppa di cozze, cucinato secondo tradizione, rimane il loro cavallo di battaglia che li ha fatti conoscere ai molti. Indirizzo: Napoli Via Foria 180/182
- "Da Corrado": con tavoli all’aperto, sulle scale dell’Orto Botanico, qui la famosa zuppa di cozze è uno dei piatti forti, insieme a tante altre specialità sia di pesce che di terra. Indirizzo: Napoli via Foria, 122
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