La Toscana è disseminata di tanti piccoli bellissimi e preziosi Borghi. Visitando i suoi caratteristici borghi, spesso arroccati sulle montagne, respirerete un’atmosfera serena e conviviale e potrete rivivere il passato, dagli etruschi, passando per il Rinascimento, sino ai giorni nostri. Tra città murate e castelli, non perdetevi una sosta nelle osterie locali, per provare la cucina toscana tradizionale. Tra dolci colline, piccoli centri abitati, architettura ed una ricca tradizione culinaria ed enogastronomica, conoscerete l’anima di questa terra.
San Gimignano
San Gimignano è un comune italiano di circa 8.000 abitanti in provincia di Siena, in Toscana. Posto ad un’altitudine di circa 320 metri sul livello del mare, il centro storico, tra i più belli d’Italia, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Le origini della città risalgono agli etruschi, che avevano individuato nel colle una posizione strategica da cui dominare l’intera val d’Elsa. La tradizione vuole che il suo nome derivi dal santo Vescovo di Modena, San Gimignano, intervenuto per difendere, con successo, la città dall’invasione degli Unni capeggiati dal mitico Attila.
La città di San Gimignano è famosa per il gran numero di torri che sovrastano il centro storico. La torre più antica è la “Torre Rognosa”, edificata agli inizi del XIII secolo, mentre quella più alta è la “Torre del Podestà” detta anche “Torre grossa” che si erge per 54 metri. In piazza del Duomo sorge la basilica collegiata di Santa Maria Assunta, conosciuta anche come “Duomo di san Gimignano”, eretto in stile romanico intorno al 1056, sulle cui pareti e volte è possibile ammirare le opere di vari artisti, tra cui Lippo Memmi e Bartolo di Fresi. Da non perdere anche il museo civico presente nel “palazzo del Popolo”. In particolare nella sala si Dante è possibile ammirare “La maestà” di Lippo Memmi, mentre nella pinacoteca sono esposte molte opere di Pinturicchio, Benozzo Gozzoli e Filippino Lippi.
Montepulciano
Montepulciano, la cui denominazione risulta composta dalle parole Monte e Policiano, Polciano o Pulciano di origine latina (publicus) e prediale (che si riferisce cioè a terreni e a borghi rustici), è un comune italiano della provincia di Siena in Toscana, di circa 14.000 abitanti. Il comune sorge a 600 metri sul livello del mare tra la Valdichiana e la Val d’Orcia. Fu fondata dagli etruschi intorno al IV secolo a.C. Il centro abitato è stato concepito come borgo medioevale a forma di “S”, costruito intorno al XIV secolo all’interno di tre cerchie di mura. Il nome di Montepulciano è famoso in tutto il mondo per i suoi vigneti e per il vino nobile doc, ritenuto fra le eccellenze mondiali del settore agro-alimentare italiano. Il clima è mite e temperato anche se, la presenza degli appennini e la contemporanea lontananza dalle zone costiere determinano una maggiore presenza di umidità e, quindi, un conseguente aumento delle precipitazioni atmosferiche. In epoca medioevale Montepulciano fu oggetto di contesa tra Firenze e Siena per il controllo della Valdichiana e della val d’Orcia fino al 1232, quando cioè i senesi riuscirono a impossessarsi della città dopo averne raso al suolo le mura. Il centro storico si erge ai lati del corso principale a cui si accede, nella parte bassa, attraverso la porta di Gracciano, risalente al 1300, per arrivare sino a piazza Grande, il punto nevralgico e strategico della città. Nella parte esterna delle mura è possibile ammirare la chiesa di sant’Agnese, dal portale originale gotico, la fortezza medicea del Sangallo e, appunto, la porta di Gracciano. Una volta oltrepassata tale porta comincia il corso della città, formato dalla consecutività di tre segmenti di strade: Gracciano, dell’Opio e di Voltaia. Procedendo sul corso principale, in piazza Savonarola si erge la chiesetta di San Bernardo mentre, sul lato destro, ci si imbatte nel palazzo Avignonesi del Vignola e in numerosi altri palazzi di epoca rinascimentale, tra cui il Bucelli.
In via Gracciano è possibile ammirare la chiesa quattrocentesca di sant’Agostino, la cui facciata fu ideata e progettata da Michelozzo, al cui interno si possono ammirare le opere attribuite ad artisti di epoca rinascimentale come Giovanni di Paolo, Lorenzo di Credi, Antonio del Pollaiolo e di un allievo del Pomarcio. In piazza Michelozzo, invece, si erge la “Torre di Pulcinella”, cosiddetta per la presenza della famosa maschera napoletana intenta a scandire il tempo. Il borgo medioevale è costituito da una numerosa serie di palazzi e edifici storici tra cui il palazzo Comunale, risalente al ‘300, il palazzo Cantucci, cominciato nel 1519 da Baldassarre da Sangallo il vecchio e ultimato da Baldassarre Peruzzi, il palazzo Nobili-Tarugi, rivestito in travertino e, poco più distante, il palazzo del Capitano del popolo, di fronte al quale sorge il pozzo dei grifi e dei leoni. Il punto nevralgico della città è costituito da piazza Grande, meta finale di questo affascinante itinerario culturale in grado di proiettarti in un passato remoto ricco di storia e di arte. Un tuffo nel passato con l’approdo in una piazza in grado di accogliere, come punto di ristoro, i turisti e la gente del posto. D’estate, poi, tale piazza si anima oltremodo quando ospita i concorrenti del Bravìo delle Botti, una manifestazione popolare in cui, i rappresentanti delle otto contrade poliziane, si sfidano spingendo a braccia delle grandi botti per l’intero borgo. A sud della piazza si erge la facciata incompiuta del duomo, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, in stile architettonico rinascimentale, edificata tra il 1586 e il 1680 dall’architetto orvietano Ippolito Scalza. Nell’interno sono presenti opere d’arte di notevole fattura, come il monumentale “Trittico dell’Assunta” disposto sull’altare maggiore e dipinto da Taddeo di Bartolo nel 1401, la “Madonna col Bambino” di Sano di Pietro, e la statua giacente di Bartolomeo Agazzi, poeta e segretario di Martino V, scolpita da Michelozzo in un blocco di marmo di Carrara. Poco fuori il Borgo di Montepulciano è possibile ammirare Il Tempio di San Biagio che è un capolavoro dell'architettura rinascimentale italiana. Realizzato tra il 1518 e il 1548 su progetto di Antonio da Sangallo il Vecchio, che prese a modello la basilica di Santa Maria delle Carceri a Prato, realizzata su pianta centralizzata a croce greca ripresa dal Brunelleschi. La chiesa e l'adiacente canonica furono costruite in blocchi di travertino presi delle vicine cave di Sant’Albino. Si può ammirare ancora oggi un affresco della Madonna in trono col Bambino, detto della Madonna di San Biagio, risalente al Trecento senese. Nel cui 1518 a quest'affresco vennero attributi poteri miracolosi: fu così che nacque il progetto del nuovo tempio, sostenuto anche da Papa Leone X. La cupola fu costruita tra il 1543 e il 1545, il primo campanile fu terminato nel 1564.
Pitigliano
Pitigliano è un comune italiano della provincia di Grosseto, in Toscana, di origine Etrusca di poco meno di 4.000 abitanti, conosciuto come “la piccola Gerusalemme” per la presenza di una piccola sinagoga, di una comunità ebraica ben integrata nel tessuto sociale e di un cimitero ebraico, costruito nella seconda metà del XVI secolo, periodo in cui il casato degli Orsini diede in concessione un terreno di loro proprietà al medico di famiglia, che aveva la necessità di seppellire il corpo della moglie defunta. Pitignano sorge quasi sospesa su una suggestiva rupe di tufo a 300 metri sul livello del mare, che raggiunge i 663 metri di dislivello nel Poggio Evangelista. È considerato uno dei borghi più belli ed affascinanti dall’Associazione Nazionale Comuni d’Italia, dalla quale è patrocinato, ed è una rinomata località turistica per la particolarità del suo centro storico, per l’atmosfera incantata del borgo, percepibile soprattutto nelle ore notturne, e per la varietà dei percorsi itineranti proposti tra sport, natura, arte, folclore, archeologia, che le eccellenze eno-gastronomiche del territorio riescono perfino a rafforzare e a sublimare. Il borgo è ricco di chiese, palazzi e castelli degni di essere visitati. Tra le chiese spiccano la cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, detta anche Duomo di Pitignano, edificato in stile barocco in epoca medioevale, contenente due opere del pittore Pietro Aldi: “Arrigo IV a Canossa” e “La predestinazione del giovane Ildebrando”; la chiesa di Santa Maria Assunta situata in piazza Dante in stile neoromanico del XIX secolo; il santuario della Madonna delle Grazie, nato nel XIV secolo come cappella rurale e, successivamente, trasformato in santuario nel corso del XVI secolo in onore della Vergine.
Molti dei suoi edifici meritano di essere visitati come il palazzo degli Orsini, costruito come roccaforte dagli Aldobrandeschi tra l’XI e il XII secolo e poi ristrutturato per volere di Niccolò Orsini che lo trasformò in una dimora fortificata. Nel palazzo ha sede il museo diocesano ricco di opere d’arte di epoca medioevale e rinascimentale, il museo civico archeologico, dove sono esposti i reperti provenienti dalle varie aree archeologiche presenti nella zona, e anche la Biblioteca comunale Francesco Zuccarelli. Il municipio ha sede nel palazzo comunale, costruito in stile neorinascimentale tra il 1934 e il 1939. Il teatro della città, il Teatro Savini, fu costruito nel 1823 sul luogo dove sorgeva un antico granaio. Una menzione merita anche il palazzo Sadun, conosciuto anche come “palazzo degli Ebrei”. Tra le fontane, caratteristica è la “fontana delle sette cannelle” situata in piazza della Repubblica, nelle cui estremità sono presenti anche le cosiddette “fontane gemelle”. Vanno altresì visitati il “Castello dell’aquila”, una fortificazione medioevale di cui si conservano i ruderi, e il “Castello di Morrano” risalente al IX secolo, costruito in località Morranaccio. Chiunque si trovi a visitare il borgo nel giorno di San Giuseppe, il 19 di marzo, non può perdersi la “Torciata di San Giuseppe”, la tradizionale festa pitigliese inscenata per festeggiare l’arrivo della primavera. In questo giorno dell’anno un lungo corteo di persone in abiti medioevali invade il centro storico per raggiungere piazza Garibaldi. Qui si assiste allo spettacolo degli sbandieratori e, al tramonto, si rimane assorti dal crepitio del fuoco appiccato a una catasta di fascine, su cui arde un pupazzo di canne denominato “invernacciu” che, nella tradizione popolare, simboleggia la fine astronomica dell’inverno. Il territorio di Pitignano è ricco di siti archeologici come le necropoli del “Gradone”, di San Giovanni e di San Giuseppe, l’insediamento del “Morronaccio”, risalente all’età di bronzo”, e il “poggio del Buco”, nella cui area sorgeva l’antica e fiorente città etrusca di Statonia.
Pienza
Pienza è un piccolo borgo di poco più di 2.000 abitanti in provincia di Siena, in Toscana. Sorge in una zona collinare a 491 metri sul livello del mare, nella bellissima val d’Orcia, a sud di Siena, tra colline verdeggianti e panorami mozzafiato. Dista qualche chilometro di distanza da un altro rinomato borgo toscano: Montepulciano. Pienza fu ideata e voluta dal grande umanista Enea Silvio Piccolomini, diventato poi papa Pio II, che volle realizzare un grande e utopistico sogno rinascimentale costituito dalla creazione di una città ideale in grado di generare una perfetta armonia tra l’uomo e la natura. Così come l’uomo eleva la natura attraverso lo spirito, lo stesso spirito è in grado di elevare l’uomo attraverso la natura. La parola Pienza, in onore e nel ricordo del suo ideatore, è la contrazione dell’espressione “la città di Pio”. Il grande papa Pio II riuscì a realizzare il suo sogno trasformando il piccolo borgo di Corsignano nella città ideale. E’uno di quei rari casi in cui l’utopia si trasforma in realtà, cioè in qualcosa di tangibile: un sogno diventato realtà con una titanica impresa, per realizzare la quale Enea Silvio Piccolomini si avvalse dell’opera, della progettualità e del genio di uno dei più grandi architetti del Rinascimento: Leon Battista Alberti. Il luogo identificato dal papa Pio II possedeva i requisii adatti per la creazione della “città ideale”; il clima, le verdi vallate, il panorama, la quiete, la natura, la presenza d’acqua, la fertilità del suolo e le dimensioni ridotte, a misura d’uomo, delle aree edificabili.
Nel 1996 Pienza è stata inserita nella lista delle città che fanno parte del patrimonio dell’Unesco. Ricca di storia, oltre che di indiscutibile fascino, Pienza presenta molti edifici che vale la pena visitare. Tra questi vanno menzionati: Il Duomo o la cattedrale di Santa Maria dell’assunta che sorge in piazza Pio II, in cui sono presenti le opere di Matteo de Giovanni (Madonna col Bambino e Santi) e di Lorenzo Di Pietro detto Il Vecchietta (Assunzione della Vergine); la chiesa di San Francesco, situata nel centro storico, dove sono conservati gli affreschi di alcuni artisti del ‘300 come Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pietro; il monastero di Sant’Anna in Camprena; la chiesa di San Bernardino a Castelluccio di Pienza e la chiesa della Misericordia. Tra i palazzi vanno menzionati: il palazzo comunale situato in piazza Pio II difronte al Duomo, il palazzo Vescovile e il palazzo Piccolomini o palazzo pontificio, cosiddetto perché utilizzato dal papa stesso come personale dimora. Dal punto di vista gastronomico, Pienza è conosciuta come la città del cacio. Il pecorino di Pienza, infatti, è un formaggio rinomato, molto apprezzato nella realizzazione di prelibatezze locali come, per esempio, nelle diverse interpretazioni del “cacio e pepe”. Da non perdere è anche la tradizionale “fiera del cacio” che si tiene il mese di settembre. Durante tale evento, oltre alla degustazione gratuita del pecorino, è anche possibile assistere al “Palio del cacio fuso”, dove i rappresentanti delle diverse contrade del paese, si sfidano facendo rotolare intere forme di pecorino intorno a un piccolo fuso di legno posto al centro della piazza principale.
Monteriggioni
Monteriggioni è un caratteristico borgo di circa 9.921 abitanti in provincia di Siena, situato in cima a una collina ricca di vigne e olivi e, al suo interno, sono conservate le mura difensive e le torri di avvistamento risalenti al Duecento. Il borgo è stato concepito come fortificazione per difendere la popolazione locali dalle frequenti razzie, in una posizione strategica per il controllo della cosiddetta via Francigena e delle valli dell’Elsa e dello Staggia in direzione di Firenze, la storica ed acerrima rivale di Siena. La cinta muraria del borgo, di forma ellittica, misura circa 570 metri e presenta due porte di accesso e quindici torri. La principale porta è la porta Franca o Romea, dotata di una pesante cancellata che veniva abbassata in caso di pericolo. Non è certa, invece, la possibile presenza di un fossato intorno alle mura di cinta con il relativo ponte levatoio. Proprio perché il borgo è inserito all’interno del percorso della via Francigena dal Consiglio d’Europa, Monteriggioni fa parte degli itinerari culturali e storici consigliati da tutte le guide turistiche. Dante Alighieri fu così sorpreso dall’imponenza di queste torri, da utilizzare le sue imponenti forme, per descrivere Nembrotto, Fialte e Anteo, gli enormi giganti che si trovavano nella voragine di Malebolge. Passeggiando per il paese, troverete numerosi negozi di artigianato, ristoranti tipici e case in cui risiedono persone del luogo. Piazza Roma è il luogo dove si riuniscono sia gli abitanti che i turisti, per prendere un caffè o gustarsi dei piatti locali. Si affaccia sulla piazza la Pieve di Santa Maria Assunta, una piccola chiesetta che rappresenta da sempre il centro della vita nel borgo, edificata in un’unica navata con un campanile risalente al XVII secolo. A Monteriggioni vi sono ancora 14 torri intatte che fungevano da vedette contro gli assalitori e, ad oggi, è possibile visitarle. Se visitate il borgo a luglio, non perdetevi il “Monteriggioni di torri si Corona”, dove potrete rivivere lo spirito medievale.
Montalcino la città del Brunello
A sud di Siena si trova un caratteristico borgo medievale, quasi fiabesco, protetto da una storica cinta muraria e dominato da un castello dalla struttura architettonica perfetta. Montalcino è una caratteristica città, immersa nel paesaggio del Parco Naturale della Val’Orcia, nota in tutto il mondo per la produzione del prezioso Brunello di Montalcino. Questo borgo, risalente al XVI secolo, è rimasto quasi intatto. Una volta arrivati sulla cima dove si erge Montalcino, sarete catturati da una serie di colline ricche di fiori colorati, antiche querce, alberi d’olivo e strade di campagna che attraversano particolari vigneti. A rendere famosa la città è stato il Brunello, uno dei vini italiani più apprezzati al mondo, inventato nel 1888 da Ferruccio Biondi Santi. Secondo la tradizione, il Brunello, prima di essere bevuto, deve invecchiare per un minimo di 5 anni, 2 dei quali in botti di quercia, mentre il Rosso di Montalcino, ha bisogno di invecchiare solo un anno. Tra i produttori di vino più conosciuti, vi sono Biondi-Santi, Schidione e Banfi.Montalcino è un borgo rinomato non solo per il vino, ma anche per l’arte e la cultura. Nel centro storico vi è una possente Rocca, costruita nel 1361 per rappresentare il passaggio della città sotto il dominio di Siena. Dai bastioni della rocca, è possibile godersi un panorama spettacolare. Ad oggi, questa fortezza rimasta intatta dal medioevo, ospita numerosi eventi, come il Jazz & Wine Festival. Da non perdere è la Torre del Palazzo dei Priori, che affaccia su Piazza del Popolo, la principale piazza della città. Merita una visita anche l’azienda Padelletti, tra le più antiche della città, dove potrete conoscere la storia dei vini e comprendere come avviene la loro produzione. Se invece volete immergervi nell’arte, visitate il Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra, dove sono custoditi dipinti e sculture a carattere religioso e il Museo del Vetro, dove potrete ripercorrere la storia della nascita del vetro. Passeggiando tra i vicoli di Montalcino, vivrete un’atmosfera d’altri tempi, fatta di negozi, caffè, ristoranti e wine bar.
Non lontano da Montalcino, merita una visita l'Abbazia di Sant'Antimo, bellissima ed evocativa abbazia romanica risalente al XII secolo.Lungo la strada potrete godere della campagna Toscana con bellissimi vigneti, oliveti, verdi colline, campi di grano. Leggenda vuole che fu fondata da Carlo Magno nel 781 che si fermarono qui, di ritorno da Roma, perché i soldati erano afflitti da una pestilenza sconosciuta. Un angelo apparve a Carlo Magno, dicendogli di far bere ai suoi soldati un infuso preparato con un erba del luogo. La cura funzionò e il re, grato, decise così di costruire la chiesa come segno di ringraziamento. L' atmosfera è solenne, tipica del Medioevo. Durante la messa si possono ascoltare i mistici canti Gregoriani intonati da monaci francesi in lunghe vesti bianche! Un luogo bellissimo, dall'atmosfera solenne e antica, circondata dalla bellezza e unicità della campagna Toscana.
Buonconvento
Chi passa da Siena prende la Cassia, che porta verso la Val d’Orcia, vede comparire come un miraggio il borgo di Buonconvento. Varcata la soglia, l’incanto è forte davanti agli occhi. Si entra nel borgo dalle due porte principali e si viene catapultati in una magica atmosfera, in un mondo antico. Case in pietra, balconi fioriti e, archi, sono l’anima di Buonconvento. Per quanto si possa girare, ci si trova sempre in “Via Soccini”, il corso principale del borgo. Sul corso, colpisce subito il “palazzo podestarile con la torre civica”. I turisti sono attratti dai due archi gotici e dai 25 stemmi, che sono il soggetto più fotografato del borgo. Principale edificio religioso è la Chiesa dei SS. Pietro e Paolo, famosa per essere stata il luogo di morte dell’imperatore Arrigo VII nel 1313. Le sue viscere sono conservate sotto l’altare di Sant’Antonio che si trova nella chiesa stessa. Merita una visita il piccolo “museo di arte sacra di Buonconvento.” E’ uno dei musei più importanti della Toscana perché ospita capolavori legati al territorio, Ci sono, inoltre, oreficerie e ricchi paramenti tessili e, l’edificio ha decorazioni liberty di gran rilievo.
Buonconvento è famosa anche per i suoi eventi, come, il “carnevale,” con la sfilata dei carri allegorici, famosa ancora e’ la trebbiatura sotto le mura: si tratta della rievocazione storica della trebbiatura dei contadini con 60 figuranti in costumi. Nella terza e quarta settimana di agosto c’è inoltre, il Festival delle crete senesi, con concerti e spettacoli circensi rappresentati in luoghi suggestivi. A Buonconvento siamo nel territorio della regina delle carni, la Chianina. Tra i dolci della tradizione ci sono: cantucci, ricciarelli, panforte e amaretti. Una piccola azienda locale gestita da due donne, ne produce di eccellenti e li spedisce in tutto il mondo. Quindi, chi passa per Buonconvento, non può non acquistarli.
Divertimenti
La Toscana oltre alle sue bellezze artistiche, offre numerose attività da fare, come noleggiare una bici ed esplorare i paesaggi del Chianti, o magari partecipare ad un corso di vini e degustare i migliori vini della regione come, il Brunello, il Rosso di Montepulciano, la Vernaccia di San Gimignano o il famosissimo Chianti. Per gli amanti della buona tavola, è possibile anche fare delle lezioni di cucina, per imparare a cucinare i prodotti locali e dopo assaggiarli, o anche esplorare le sue campagne e perdersi nei suoi odori e colori. Sicuramente, una tappa a cui non si deve rinunziare, sono le Terme Naturali di Saturnia. Qui le acque calde - di cui puoi usufruire gratuitamente - sono conosciute come le "Cascate del Mulino" e sono ubicate a meno di 6 km dalla città di Saturnia. Le acque sgorgano ad una temperatura di 37.5 °C ed hanno proprietà terapeutiche e rilassanti. Sono ricche di depositi minerali, soprattutto sulfurei, dall' odore un pò fastidioso "di uovo". Considerando la bellezza paesaggistica, i suoi affascinanti borghi medievali e la sua grande tradizione enogastronomica, non sorprende che la Toscana sia una delle regioni preferite dai cicloturisti di tutto il mondo. La Toscana, difatti, ha numerose aree da scoprire ed esplorare, tra cui vi è il Chianti, l'area del senese e delle crete e la Val d'Orcia. È anche possibile esplorare in bici i vigneti della Vernaccia, del Chianti, del Nobile e del Brunello. I mesi migliori per visitare la Toscana, sono aprile, maggio, inizio giugno, settembre e ottobre. Inoltre, per chi viaggia con i più piccoli, in Toscana vi sono numerose piste ciclabili attrezzate.
Clima, consigli e curiosità
Clima: il clima della Toscana presenta diverse caratteristiche che variano da zona a zona, essendo influenzato dal mare che bagna la regione a ovest e dalla dorsale appenninica che delimita il territorio a nord e a est. La fascia costiera presenta un clima tipicamente mediterraneo, mentre l’entroterra ha un clima continentale e si verificano escursioni termiche. La temperatura media nel mese di gennaio va tra i 4 e i 7 °C, mentre nel mese di luglio va tra i 24°C e i 26°C.
Curiosità: Pinocchio è di origine toscana. Sebbene molti lo associno al film Disney del 1940, fu Carlo Collodi, scrittore fiorentino, a scrivere la storia ne 1826.
Consigli: per vivere appieno la bellezza della Toscana, vi consigliamo di alloggiare nell’affascinante campagna toscana, dove numerose ville e agriturismi sono state trasformate in alberghi e B&B.