Catania - la fenice

Catania e le sue origini

La storia di Catania, città siciliana, è lunga ben ventotto secoli, durante i quali è stata dominata da greci, romani, ostrogoti, bizantini, musulmani, francesi e spagnoli, fino ad essere annessa al regno d’Italia nel 1860. Più Volte, nei secoli, distrutta e più volte ricostruite, da qui il sopranome "La Fenice". Nel 729 a.C. I Greci provenienti da Naxos, fondarono la città sotto il nome di Katane, la quale ebbe la sua ascesa come città commerciale greca fino al V sec. a.C., quando giunse al potere Gerone I. Quest’ultimo fu un vero e proprio tiranno: prima conquistò Katane e poi ne deportò gli abitanti, trasferendoli nella città di Leontino (odierna Lentini), chiamando la città come il vulcano vicino, Aitna. Gli abitanti vennero rimpiazzati con 10.000 abitanti in parte greci e in parte siracusani. In seguito alla morte di Gerone, essi furono mandati sul versante meridionale dell’Etna e, i Katanoi poterono tornare nella loro città. La città fu poi distrutta in seguito ad un’eruzione e, dopo essere stata ricostruita, fu conquistata da Dionisio I, che ridusse in popolo in schiavitù e fece colonizzare la città dai mercenari campani. La città riuscì a rinascere grazie alla fertilità dei suoi terreni e, con la dominazione romana, diventò parte, come Civitas Decumana, della provincia romana Sicilia. A dimostrare il periodo di ascesa vi sono l’anfiteatro, il teatro romano e le terme. Fu con la dominazione bizantina e araba che la città perse la sua importanza, e fu declassata a città quali Siracusa e Palermo. Sotto il dominio dei Normanni, Catania riacquisì il suo splendore come centro marittimo e commerciale. Due eventi danneggiarono enormemente la città: nel 1169 vi fu un terremoto in cui vi furono 15.000 morti e, nel 1194, assunse il potere Enrico VI di Hohenstaufen, descritto nei libri come un uomo avido di potere e di gloria o come colui che nessuno vide mai sorridere. Nel 1434 con la fondazione dell’università di Catania, una tra le più antiche in Italia e, con l’insediamento della famiglia spagnola degli aragonesi, la città ebbe un periodo di sviluppo, diventando la seconda città della Sicilia. Fu verso la fine del XVI sec. e nel XVII che la città ebbe nuovamente un periodo di arresto: nel 1576 gran parte della popolazione fu vittima della peste mentre, nel 1669, vi fu un’altra eruzione che rase al suolo la parte occidentale della città. Infine, nel 1693, un forte terremoto distrusse ciò che era rimasto intatto della città. Catania, come in passato, riuscì a rinascere di nuovo grazie anche ai progetti di Giovanni Battista Vaccarini, ritornando al suo aspetto originario.
 
Piazza Duomo Catania - Foto di Taras Lazer da Pixabay
Piazza Duomo Catania - Foto di Taras Lazer da Pixabay

Cosa vedere

Vi consigliamo di iniziare il vostro tour da piazza del Duomo, cioè dal cuore della città. Al centro della piazza vi è la Fontana dell’Elefante, simbolo della città. Secondo la leggenda, questa statua ha il potere di fermare l’ira del vulcano Etna. Sempre in piazza, potrete ammirare il Palazzo del Municipio di Catania, definito “Palazzo degli Elefanti”, costruito nel 1693 dopo il terremoto, in sostituzione del palazzo cinquecentesco “Palazzo Senatorio”. È opera di diversi architetti tra cui Giovanni Battista Vaccarini, già citato precedentemente, il quale progettò alcuni tra i più belli edifici del centro storico. Alle spalle della fontana risiede la Cattedrale di Catania o cattedrale di Sant’Agata, che potete visitare gratuitamente e in qualsiasi giorno della settimana. La facciata esterna è stata realizzata in marmo bianco, mentre l’interno è dedicato a Sant’Agata, una vergine che fu torturata dopo aver rifiutato le attenzioni di un prefetto romano. G.B. Vaccarini decise di restaurare la chiesa, mantenendo però il suo impianto originale. Utilizzò molti materiali preziosi che provenivano dagli antichi monumenti catanesi, al fine di mostrare la continuità tra presente e passato.
 
Catania Castello Ursino - foto di Matthias Süßen da<br>it.m.wikipedia.org
Catania Castello Ursino - foto di Matthias Süßen da
it.m.wikipedia.org

Palazzo dei Chierici - Porta Carlo V - Castello Ursini

Il Palazzo dei Chierici, conosciuto anche come Seminario dei Chierici, è collegato alla Cattedrale di Sant’Agata tramite un cavalcavia che passa su Porta Uzeda. Fu ricostruito dopo il terremoto del 1693, in parte sulle antiche mura e in parte su un’area occupata dall’antico Vescovado e ad oggi è sede di amministrazione comunale. Alla destra del palazzo vi è la porta Carlo V, nel bel mezzo della pescheria, il mercato giornaliero di frutta e pesce. Il castello Ursino fu costruito per volontà di Federico II di Svevia tra i 1239 e il 1250, per fortificare i confini della città. In passato il castello si trovava nelle vicinanze del mare ma, durante l’eruzione del 1669, fu circondato da lava, che proseguendo verso il mare, lo allontanò da esso. Il castello è tornato al suo aspetto originario in seguito ad una campagna di scavi. Nel ‘400 diventò sede dei reali aragonesi e, in seguito a un restauro, fu sede del Museo Civico cittadino. Il Monastero dei Benedettini fu fondato nel 1558 ed è stato restaurato diverse volte a causa delle catastrofi che hanno colpito la città. Nel 1977 fu donato dal Comune all’Università degli Studi di Catania, diventando così sede della Facoltà di Lettere e Filosofia. In seguito al restauro ad opera dell’architetto Giancarlo De Carlo, il monastero è stato riconosciuto come Opera di Architettura Contemporanea.
 
Monastero di San Nicolò Catania - foto da coroimagovocis.it
Monastero di San Nicolò Catania - foto da coroimagovocis.it

Chiesa San Nicolò - Via Crociferi - Monastero S. Benedetto

La Chiesa di San Nicolò fu costruita a partire dal 1687 sul progetto dell’architetto G.B. Contini. In seguito al terremoto del 1693, i lavori furono continuati da altri architetti quali Francesco Battaglia e Stefano Ittar e, fu proprio quest’ultimo, a realizzare la cupola alta 62 metri, anche se il prospetto rimase incompiuto. L’interno della chiesa, a tre navate, è lungo 105 metri e l’opera che in passato rese famosa la chiesa, fu l’organo realizzato dall’abate Donato del Piano e la grande meridiana, lunga 93 metri. Via Crociferi diventò, dopo la ricostruzione post eruzione, la strada dei monasteri e delle chiese: difatti è possibile trovarvi quattro chiese, tre monasteri e un collegio. Grazie alla sua bellezza e alla sacralità del luogo, è stata scelta come location per molti film, tra cui “Storia di una Capinera” di Zeffirelli. La costruzione del Monastero S. Benedetto iniziò nel 1334, ma l’intero edificio venne ridotto in macerie a causa del terremoto, a cui sono sopravvissute solo cinque monache. Chiesa e monastero furono ricostruiti a partire dal 1708, grazie all’opera dell’architetto G.B. Vaccarini e del pittore G.Tuccari. Gli affreschi, in buona parte coperti alla fine del XVIII sec., riemersero quando nel ’43 l’edificio fu colpito da bombardamenti e furono restaurati grazie al progetto di A. Dillon.
Chiesta Santa Maria dell'Elemosina<br>Foto di suesun da Pixabay
Chiesta Santa Maria dell'Elemosina
Foto di suesun da Pixabay

Santa Maria dell'Elemosina - Palazzo Biscari - San Francesco Borgia

La Chiesa di San Francesco Borgia, ubicata in via Crociferi, ha una facciata in stile accademico romano. L’interno è a tre navate, con degli altari laterali in marmo. Secondo alcuni studiosi la Chiesa di S.Giuliano fu costruita da Vaccarini tra il 1739 e il 1751. La chiesa è contornata da una cancellata in ferro battuto, ed ha un aspetto elegante, grazie alle sue linee semplici. L’interno è un grande spazio ottagonale, in cui risiedono le cappelle e gli altari. La Basilica di Santa Maria dell’elemosina (Collegiata) nacque nei primi secoli del cristianesimo. Il tempio fu frequentato dai re aragonesi e dalla loro corte, prendendo il titolo di “Regia Cappella”. Con la bolla del 31 marzo 1446, papa Eugenio IV formò un collegio di canonici, e la basilica ebbe il titolo di “Collegiata”. Il palazzo Biscari fu costruito ad opera di Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, per diventare la sua dimora. È un edificio in stile barocco, costruito sulle mura cinquecentesche di Catania. All’interno del palazzo vi sono circa settecento stanze, anche se il cuore della dimora è nei suoi saloni. Gli inglesi volevano farne una postazione di difesa durante la Seconda Guerra Mondiale, ma una volta entrati, vedendo la bellezza architettonica del palazzo, decisero di soggiornarvi.
 
Catania Anfiteatro Romano - Foto di flsoprani da Pixabay
Catania Anfiteatro Romano - Foto di flsoprani da Pixabay

Teatro Romano - Anfiteatro

Il Teatro Romano, al centro della piazza Stesicoro, è stato realizzato durante un arco di tempo che va dal I al IV secolo d.C., e poteva contenere in passato circa 7000 spettatori. L’alternanza cromatica del bianco e del nero, caratteristica di molti edifici catanesi, dava un tocco di eleganza al monumento. Dal punto di vista architettonico, l’anfiteatro è formato da una cavea di 14 gradini divisi in tre ordini, con podio e ambulacri di accesso alle gradinate disposti su tre piani. La circonferenza esterna è di 309 metri e poteva contenere fino a 15.000 spettatori seduti. Probabilmente l’edificio risale alla metà del II secolo a.C. A Piazza dell’Università primeggia il palazzo dell’Università, costruito per ordine di Re Alfonso d’Aragona nel 1434. La storia del palazzo, come possiamo ammirarlo oggi, inizia nel 1969, tre anni dopo il terremoto, quando iniziarono i lavori di ricostruzione sulle vecchie fondamenta. Ad oggi l’Università di Catania, che conta oltre 53.000 iscritti, ha diverse sedi in città. Il Teatro Massimo Bellini, che affaccia sull’omonima piazza, fu inaugurato il 31 maggio del 1890, con la rappresentazione della Norma di Vincenzo Bellini. L’edificio, come appare oggi, è stato restaurato ad opera di Carlo Sada.
Catania Chiesa di San Placido<br>foto di Luca Aless da it.wikipedia.org
Catania Chiesa di San Placido
foto di Luca Aless da it.wikipedia.org

Palazzo Cultura - Chiesa san Francesco Assisi - Chiesa San Michele

Il Palazzo della Cultura, ex Palazzo Platamone e Monastero di S. Placido, occupa un intero isolato di forma trapezoidale. È un gioiello dell’arte barocca ed il suo prospetto è stato creato opera di Stefano Ittar (1769). La storia della Chiesa S.Francesco D’Assisi, si rifà alla regina Eleonora d’Angiò, moglie di Federico II d’Aragona: una lapide attesta che nella chiesa sono custodite le sue spoglie. All’interno della chiesa è possibile ammirare tele e dipinti dedicati alla regina. Nel 1625 giunsero a Catania i chierici regolari Minoriti. Questi ultimi, nel 1628, costruirono la chiesa di San Michele,  che poi fu demolita dal terremoto del 1693 e di nuovo ricostruita grazie ai beni lasciati in eredità ai religios, da Giambattista Paternò. La chiesa fu ricostruita secondo un progetto basilicale, con le tre navate divise da pilastri, il prospetto piano e la cupola, che furono completati nel 1787. In piazza Stesicoro, proprio di fronte ai ruderi dell’anfiteatro, troviamo la chiesa di S. Biagio. Lo stile della facciata, risale al tardo settecento. Le origini della chiesa risalgono al 1098, ma fu ricostruita e riedificata dopo il terremoto, per volere del vescovo Andrea Riggio. In una delle due cappelle, in particolare quella collegata a sant’Agata, è conservata la famosa “fornace”, uno strumento che al tempo era utilizzato per le torture.
 
Santuario sant'Agata al Carcere - Catania<br>da wordpress.com
Santuario sant'Agata al Carcere - Catania
da wordpress.com
Nel Santuario di Sant'Agata al Carcere, secondo il racconto tramandato dagli Atti del Martirio, la giovane martire fu rinchiusa qui dopo aver trascorso 30 giorni nella dimora della matrona Afrodisia. È proprio all’interno di questo carcere si concluderà la vita terrena della martire, il 5 febbraio 251, in seguito al famoso martirio della fornace. Il Santuario di SS. Annunziata al Carmine risale alla metà del XIII sec., quando giunsero i Carmelitani in Sicilia. La chiesa ebbe la protezione della famiglia Sveva, difatti nell’abside dell’altare maggiore vi è lo stemma arricchito dalle insegne degli Svevi in Sicilia. A nord del teatro antico troviamo l’edificio termale detto “la Rotonda”, un edificio circolare chiuso, con archi e vasche marmoree al suo interno. Al di sotto del pavimento e di una cripta, emersero delle antiche costruzioni, le quali furono ordinate secondo uno schema cronologico: resti risalenti al periodo ellenistico-romano -rimaneggiamento dell’età imperiale -rimaneggiamento della tarda età romana -il pavimento bizantino -alcuni restauri risalenti all’età medievale -dettagli più recenti, del XVII o XVIII sec.
 
Cappella Bonajuto Catania - foto da typicalsicily.it
Cappella Bonajuto Catania - foto da typicalsicily.it

Terme Achilliane - Cappella Buonajuto - Il bastione degli Infetti - La porta della bellezza

Le Terme Achilliane, sono delle strutture termali sotterranee risalenti al IV-V sec., di cui resta una piccola parte visibile da piazza Duomo. La bellissima Cappella Buonajuto, databile tra il VI e il IX sec. d.C., è uno dei pochi edifici rimasto indenne di epoca bizantina risiede all’interno del palazzo barocco Buonajuto e si trova  interrata di 3 metri rispetto al piano della strada. L’edificio, con al suo interno testimonianze medievali e quattrocentesche, è riuscito a scampare ai terremoti che hanno colpito la città. L’edificio è stato restaurato negli anni 30 da Paolo Orsi e Sebastiano Agati, ed oggi è anche sede di numerosi eventi. Le terme dell’Indirizzo hanno questo nome poiché fanno parte parzialmente dell’ex convento di S. Maria dell’Indirizzo. All’interno di questo edificio, sono conservati resti di fornaci che servivano per riscaldare gli ambienti termali. Il bastione degli Infetti, è l’unico rimasto intero tra quelli della cinta muraria di Catania, e risale al cinquecento. È visibile solo all’interno poiché, all’esterno, è coperto da costruzioni. La porta della bellezza è la più grande scultura in terracotta del mondo. Al suo interno, vi sono novemila forme di terracotta per 12 opere monumentali, realizzate da artisti nazionali. Le opere sono ispirate alla tematica della “Grande Madre” e appaiono accompagnate da testi poetici.
Vulcano Etna Catania - Foto di Pixaline da Pixabay
Vulcano Etna Catania - Foto di Pixaline da Pixabay

Vulcano Etna

Tra le tante meraviglie da visitare a Catania, sicuramente, il Vulcano Etna è da non perdere. Con i suoi 3350 m, è il vulcano attivo più alto d'Europa. È una tappa quasi obbligatoria, ma occorre pianificarla bene, tenendo conto del tempo che si ha a propria disposizione e del tipo di visita che si vuole effettuare. L'Etna infatti offre tantissime possibilità diverse così come sono numerosissime le agenzie che propongono attività sul vulcano. L'Etna è spesso in attività ma a differenza di vulcani come lo Stromboli, nelle isole Eolie, la lava incandescente è visibile solo in certi momenti, nel corso di un'eruzione. Durante tali periodi di attività, da una distanza di sicurezza o dai paesi pedemontani è possibile, specie di notte, ammirare le rosse lingue di fuoco. È possibile visitare anche i crateri spenti, tra cui i più importanti sono i "crateri silvestri", situati sul versante sud del vulcano, dal lato di Nicolosi. Una tappa, prima di raggiungere i crateri, la potete fare a quota 1900 m dove è ubicato il Rifugio Sapienza (raggiungibile anche con auto private o autobus organizzati). Dal piazzale Etna è possibile prendere lla funivia dell'Etna che vi porterà fino a 2500 m di quota. Con un biglietto integrato funivia + bus fuoristrada, vi accompagneranno fino a 2900 m di quota in un percorso davvero spettacolare. Numerosi sono anche i Tour in Jeep. D'inverno, sull'Etna, è possibile anche sciare grazie agli impianti e ai tanti servizi locali.

Movida e divertimenti

La città di Catania, ricca di locali, offre molti spunti a chi ha voglia di divertirsi. Il centro storico è il cuore della movida, grazie anche ai lavori svolti per riqualificare il luogo. Il quadrato d’oro è compreso tra Piazza Duomo, Piazza Università e Piazza Teatro Massimo in cui troviamo tantissimi locali, in una cornice dallo stile barocco. Durante il periodo estivo, questi locali si trasformano nei Caffè Concerto, all’interno dei quali si svolgono numerosi eventi. A fine serata, potete fermarvi in uno dei chiostri e assaggiare un seltz limone e sale (una bevanda tipica catanese). 
Catania Parco Bellini - Foto di Sonja CZESCHKA da Pixabay
Catania Parco Bellini - Foto di Sonja CZESCHKA da Pixabay

Parco Bellini

Nei pressi di via Umberto e di Villa Bellini, c’è vico Santa Filomena: una strada dove troverete ristorantini caratteristici e cocktail creati da professionisti. Per i più giovani, la zona ideale è Piazza Teatro Massimo, dove si radunano giovani e giovanissimi per bere un drink o uno “shottino”. Per i romantici c’è invece la zona del porto, dove oltre ai localini vi sono i silos, (che anticamente erano fosse per conservare il grano). Ad oggi rappresentano uno dei più grandi murales del mondo. Per i nottambuli, vi sono a Catania numerosi bar aperti H24, dove potrete gustare un buon cornetto o qualche specialità locale, o magari ammirare l’alba dal borghetto di San Giovanni Li Cuti. La maggior parte dei locali notturni si trovano nella zona mare e nel centro storico. Essendo oggi l’aperitivo un momento di socializzazione, vi consigliamo i locali più cool dove fare l’aperitivo: Il 22 Lounge bar è uno dei locali che rappresentano al meglio la movida catanese. Vi sono eccellenti cocktail, distillati e una clientela selezionata. Vengono organizzati anche aperitivi internazionali e serate con dj set. Il Cortile Alessi si trova nei pressi di via Crociferi e, in una location che è una fusione tra rustico e moderno, potrete anche assaggiare prodotti locali tipici. Il First, in San Berlino District, si trova nel cuore del centro storico, ed è considerato uno dei locali più belli della città. Vi è un fantastico spazio esterno con fiori e arredi in legno e anche una fantastica selezione di birre artigianali. Se vi trovate a Catania d’estate, abbiamo dei fantastici beach bar da consigliarvi: Le Capannine è un beach bar in stile caraibico, dove potrete godervi sia l’happy hour che la discoteca. L’Afrobar è tra i locali più trendy della città e anche uno dei più trasgressivi. Organizza eventi a tema e serate con artisti e dj internazionali, quali Joseph Capriati, Carl Cox, Nina Kravitz, The Martinez Brothers e tanti altri. Se dopo l’happy hour avete voglia di farvi un giro in discoteca, abbiamo qualche discoteca da suggerirvi: la Discoteca Ma è sia un locale cool che un ottimo ristorante, con un design contemporaneo e una clientela particolare. La discoteca Banacher è un locale scavato nella pietra lavica, con una piscina circondata da piante esotiche ed è frequentata da un pubblico selezionato. Per chi volesse provare la cucina locale, vi consigliamo dei ristoranti tipici, come Locanda Cerami, il Gambero Pazzo, CaScia o u Fucularu.
Clima, curiosità e consigli
Clima: la città di Catania presenta un clima mediterraneo, con alcuni connotati di tipo subtropicale e continentale. L’inverno presenta temperature medie di circa 11 gradi e garantisce temperature diurne piuttosto miti, ma l’escursione termica rispetto alle ore notturne è abbastanza evidente. L’estate è molto calda, mentre sulla fascia litoranea le temperature sono più contenute.
Arancino di Riso Catanese - foto di Leonard J. DeFrancisci<br>da commons.wikimedia.org
Arancino di Riso Catanese - foto di Leonard J. DeFrancisci
da commons.wikimedia.org
Curiosità: Se siete amanti dello street-food dovete assaggiare assolutamente gli Arancini di Riso ripieni. Attenzione a non sbagliarvi: qui si chiamano "Arancini", mentre "Arancine" è come si chiamano a Palermo. Catania, dopo l’eruzione dell’Etna del 1669, è stata ricostruita in stile barocco, soprattutto ad opera di Giovan Battista Vaccarini. Proprio in questa città nacque il grande Vincenzo Bellini, uno dei più grandi operisti dell’Ottocento. Il Teatro Massimo, a lui dedicato, è uno dei templi della lirica in Italia. Durante il Festival Estate Catanese, camminando per il centro storico, potrete scegliere tra interessanti attività. Il Castello Ursino, fatto costruire da Federico II, è uno tra i pochi monumenti normanni sopravvissuti all’eruzione, anche se era sorto originariamente sul mare, mentre dopo l’eruzione si allontanò dalla costa. Catania è stata anche la città di uno dei fisici più noti del novecento, Ettore Majorana, che sparì nel 1938; a riguardo furono fatte molte ipotesi: che scappò in Argentina, in Germania, che si sia vestito da barbone, o che si sia ritirato a vita monastica, ipotesi avallata da Sciascia in un celebre romanzo.
 
Consigli: se arrivate in aereo, dall’aeroporto Fontanarossa, è possibile raggiungere la città prendendo l’autobus AMT “ALIBUS” alla modica cifra di 4 euro. Inoltre, a Catania ci sono molti musei da visitare e, per muovervi senza problemi tra musei e mezzi pubblici, vi consigliamo di fare il Catania Pass.
 
Città d'Arte Italiane