Valencia una perfetta fusione tra antico e moderno

Valencia e le sue origini

Valencia ha origini Romane che già nel II sec. a.C. si insediarono al posto delle indigene popolazioni iberiche. Anche il nome è mutato nel corso della storia, passando da Valentia Edetanorum a Balansiya, durante il dominio degli arabi. La città ebbe il suo sviluppo con Decimo Giunio Bruto, ma nel I sec. a.C., la città fu rasa al suolo a causa delle lotte dell’Impero Romano. L’ intera area fu ripopolata all’inizio del nuovo millennio dai coloni romani, e rinacque a livello urbanistico e territoriale.  La struttura dell’insediamento romano era concentrata in un forum centrale all’interno del quale vi erano complessi amministrativi e religiosi, circondati da una struttura che in base all’antica geometria urbanistica, conteneva le ville dei nobili. Difatti la Valencia dei romani era decorata con marmi e dipinti, che la rendevano architettonicamente bellissima. L’inizio della fase di declino dell’Impero Romano portò anche al declino della città e, difatti, vi furono nel 304 d.C. dei cambiamenti radicali per la città. Il primo evento importante fu quello del martirio di San Vincenzo (oggi Santo patrono di Valencia) che venne catturato e torturato dai romani per aver difeso la sua fede cristiana. Nei 9 anni successivi il cristianesimo diventò la religione ufficiale dell’Impero Romano e la comunità cristiana, riuscì a prendersi il Senato romano. Nel V sec. la città fu conquistata dai Visigoti e gestita dalla monarca di Toledo che, a causa di una cattiva amministrazione, portò al declino economico ed urbanistico della città. Nel 711 la città finì nelle mani dei Mori, dando inizio a una nuova era. Grazie a loro la città raggiunse il massimo splendore, grazie al commercio delle olive, del riso, della carta, della seta, della ceramica e di materiali preziosi. Numerosi monumenti risalenti a questo periodo, attestano la grandezza di quel periodo, come le antiche mura, Portal de Valldigna, Baños del Almirante, la Cattedrale e la Torre di Valencia e el Miguelete. La città fu conquistata nel 1094 da Rodrigo Díaz de Vivar, noto come El Cid Campeador, ma alcuni anni dopo la città fu riconquistata dai musulmani grazie agli Almoravidi. Fu Giacomo I di Aragona a riprendersi la città fondando il Regno di Valencia e, il giorno del suo arrivo in città, viene ad oggi celebrato con la Parata dei Mori e dei Cristiani. La città, tra il XV e il XVI sec. visse la Golden Age, come una delle città più potenti del Mediterraneo. Vi fu anche una notevole crescita culturale e artistica, grazie ad artisti del calibro di Joanat Martorell, Ausias March, Isabel de Villena e molti altri. Emblema dello splendore della città in quei tempi, è la Lonja de la Seda, un meraviglioso edificio risalente alla metà del 1400, dichiarato nel 1996 Patrimono dell’Umanità da parte dell’Unesco col nome di “La via della seta” in riferimento al mercato della seta di Valencia, che ebbe un forte sviluppo, grazie all’influsso dell’Islam. Nel XIII sec. vi fu nuovamente un periodo di decadenza, a seguito dell’espulsione dei Mori e degli Ebrei, ed ebbero luogo i primi conflitti tra la nobiltà e il resto della popolazione. Durante la Guerra di Secessione spagnola, la città era a favore dell’Arciduca Carlo d’Austria, ma vinse la fazione opposta, capeggiata da Filippo V di Borbone, così Valencia perse i suoi privilegi. Da quel momento la città ebbe un periodo di declino che durò due secoli. La storia di Valencia dal XIX sec. è ricollegabile a quella della Spagna, dalla Francia arrivarono le idee di liberalismo e assolutismo reazionario; quando i francesi lasciarono la città, nel 1813, fu ristabilita la monarchia spagnola con l’incoronazione di Ferdinando VII. Nei cittadini, si diffuse l’idea di nazionalismo.
 

Cosa vedere

Valencia è la terza città della Spagna e una delle più importanti del Mediterraneo. Tra il XX e il XXI sec., la città è diventata una delle destinazioni più popolari d’Europa, difatti ad oggi il turismo è la prima risorsa economica del paese, grazie anche all’atmosfera che si respira in città: una fusione tra antico e moderno.
Catedral Santa Maria de Valencia- Foto di Mathieu Militis da Pixabay
Catedral Santa Maria de Valencia- Foto di Mathieu Militis da Pixabay

Catedral Santa Maria de Valencia

Vi consigliamo di iniziare il vostro giro partendo dalla Catedral Santa Maria de Valencia (o Seu), in primo luogo poiché si trova in una zona centrale e, in secondo luogo perché, attraverso la fusione di diversi stili quali gotico-romanico, barocco e neoclassico, è possibile ricostruire la storia artistica della città. La chiesa fu edificata nel XIII sec. al posto di una moschea araba, che era stata costruita a sua volta su un tempio pagano. La chiesa, a tre navate e a croce latina, fu costruita per volere di Giacomo I d’Aragona.  Vi sono tre portali d’ingresso (Puerta del Palau; Puerta de los Hierros e Puerta de los Apóstoles), il museo diocesano e la Cappella Santo Caliz, dove si trova il Santo Graal (la coppa dalla quale si ritiene che Gesù Cristo abbia bevuto durante l’ultima cena. Da non perdere è la torre “El Miguelete”, dalla quale potrete ammirare la città, dopo aver salito (solamente) 200 scale.
 
Festa Unesco Las Fallas a Valencia- Foto di Harry Fabel da Pixabay
Festa Unesco Las Fallas a Valencia- Foto di Harry Fabel da Pixabay

Plaza del Ayuntamiento - Las fallas

Nei pressi della chiesa, troverete Plaza del Ayuntamiento o, come direbbero i valenciani “Plaça de l’Ajuntament”. Anche in questa piazza potrete notare il mix di diversi stili architettonici, in particolare neoclassico e modernista, che testimoniano la (relativa) contemporaneità dei palazzi, la maggior parte dei quali sono stati realizzati all’inizio del XX sec. Oltre al palazzo del Municipio, merita una visita anche il Palazzo delle Poste (Edificio de Correos y Telegrafo). Durante il periodo della dittatura, la piazza ospitava la statua di Francisco Franco, che è stata prontamente sostituita, una volta terminata la dittatura, con quella di Francesc de Vinatea (un cavaliere che durante il XIV sec. si oppose al sovrano Alfonso IV d’Aragona). A Plaza del Ayuntamiento si celebra anche Las Fallas la più importante festa cittadina, Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.
Valencia Ciutat de les Arts i les Ciènces - Foto di ilovetattoos da Pixabay
Valencia Ciutat de les Arts i les Ciènces - Foto di ilovetattoos da Pixabay

Ciutat de les Arts i les Ciènces

Una delle maggiori attrazioni turistiche della città, è la Ciutat de les Arts i les Ciènces, un complesso architettonico di edifici realizzati da Santiago Calatrava e Felix Candela, composto da cinque strutture diverse: El Palau de les Arts Reina Sofía che è il teatro dell’opera della città ed è sede dell’Orchestra de la comunidad valenciana. È un edificio alto più di 75 metri ed occupa una superficie di 40.000 metri quadrati. L'Hemisfèric, il primo ad essere aperto al pubblico nel 1998, è a forma di occhio e al suo interno vi è la sala cinematografica più grande della Spagna. L'Umbracle, un giardino pubblico dove potrete passeggiare lungo il “Paseo de las Esculturas”.
Valencia Parco oceanografico - Foto di Time out
Valencia Parco oceanografico - Foto di Time out

Parco oceanografico di Valencia

 Il Parco oceanografico di Valencia, invece, è uno dei più grandi acquari d’Europa, all’interno del quale potrete vedere più di 40.000 specie diverse di animali acquatici. Il Museo delle Scienze Principe Felipe, è un museo scientifico interattivo con una forma simile allo scheletro di un dinosauro. Il Pont de l'Assut de l'Or, è un ponte che attraversa il  Jardí del Túria  ed ha un pilone alto 125 metri, che rappresenta il punto più alto della città. L'Ágora è l’edificio monumentale di Calatrava, una struttura in metallo rivestito da trencadís azzurro, all’interno del quale vengono organizzati numerosi eventi. Per gli orari di visita consultare il sito ufficiale: www.cac.es
Jardin del Turia Valencia - foto Alessandro Abete
Jardin del Turia Valencia - foto Alessandro Abete

Jardí del Túria

Il Jardí del Túria ha una storia molto particolare. Nel 1957 la città di Valencia fu colpita dall’esondazione del fiume Turia, tanto che la stampa lo definì “gran riada de Valencia”. Il governo, allora capitanato da Francisco Franco, pensò di deviare il corso del fiume per evitare che si verificasse di nuovo. Si pensò di trasformare il suo vecchio letto in un’autostrada, ma la classe dirigente locale si oppose e da lì nacque il Jardí del Túria, un polmone verde lungo quasi 10 chilometri. La Lonja de la Seda o Lonja de los Mercadores, è l’emblema dell’attività commerciale che ebbe Valencia nel corso del XIV sec., difatti è proprio in questo palazzo tardo-gotico che si svolgevano le contrattazioni. La struttura è Patrimonio dell’umanità UNESCO e, ogni domenica, ospita un mercatino d’antiquariato che vi consigliamo di vedere. 
Mercato Centrale Valencia - Foto di CarolinaP da Pixabay
Mercato Centrale Valencia - Foto di CarolinaP da Pixabay

Mercat Central Valencia

Di fronte alla Lonja de la Seda, si trova il Mercat Central, una struttura modernista che dal 1928 è tra i migliori mercati della Spagna, insieme alla Boqueria di Barcellona. Attraverso i dettagli architettonici dell’edificio, è possibile notare l’influenza dello stile modernista, contraddistinto dalla stravaganza che assumono le linee dell’edificio, pur avendo mantenuto i tratti arabi precedenti. La regola in questo mercato è una sola: perdersi. Ci sono così tanti odori e sapori diversi che, bancarella dopo bancarella, farete un tour gastronomico che difficilmente dimenticherete. Vi consigliamo il Central Bar, dello chef Ricard Camarena, dove potrete provare piatti tipici, come le patatas bravas e i chipirones con pancetta. Nel caso aveste voglia di un bel gamberone fresco, c’è il ristorante El trocito del medio, che alla modica cifra di 4 euro, vi cucinerà quello che avete comprato al banco.
Valencia - Foto di Daniel Nebreda da Pixabay
Valencia - Foto di Daniel Nebreda da Pixabay

L’Institut Valencià d’Art Modern

Uno dei punti forti su cui Valencia ha raggiunto il suo primato turistico è la cultura. Difatti i guadagni raggiunti grazie ai numerosi musei, hanno portato all’incremento del PIL della città e della regione. L’Institut Valencià d’Art Modern, è stato inaugurato nel 1986 ed ha oltre 11.000 opere tra pittura, scultura, fotografia e video-installazioni. Da un lato troviamo le opere di Ignacio Pinazo e Julio Gonzales, mentre dall’altro troviamo opere risalenti al primo ‘900 spagnolo. Prima di lasciare l’edificio, vi consigliamo di vedere la Sala de la Muralla, realizzata con resti della fortificazione medievale di Valencia.
 
Bandiera di Valencia - Foto di Mayte Bauset da Pixabay
Bandiera di Valencia - Foto di Mayte Bauset da Pixabay

Collegio del Patriarca - Museo delle Belle Arti

Il Collegio del Patriarca, è una delle più importanti testimonianze del Rinascimento spagnolo, mentre dal punto di vista religioso, è il simbolo della Controriforma. Difatti fu costruito per volere dell’arcivescovo di Valencia Juan de Ribera (El Patriarca), uno dei più noti divulgatori dei precetti sanciti dal Concilio di Trento. Al suo interno vi sono fantastiche opere d’arte e, al piano terra, vi è il chiostro con un colonnato realizzato secondo il metodo prospettico di Brunelleschi. Da non perdere è la Nau, sede dell’Università di Valencia, in Plaza Patriarca. Insieme al collegio vi consigliamo di vedere anche il Museo delle Belle Arti, che nacque come seminario per formare nuove classi ecclesiastiche e, successivamente, diventò una succursale della Real Academia de Bellas Artes de San Carlos de Madrid. La collezione ha una parte archeologica, con pezzi antichi di età romana e una pittorica, con opere di esponenti noti alla pittura spagnola, quali Velasquez, Ribalta, Goya, Sorolla e tanti altri.
Bio Parco Valencia - Foto di Time out
Bio Parco Valencia - Foto di Time out

Bio Parco Valencia

Il bioparco, inaugurato nel 2008, è un giardino zoologico dove gli animali vivono in un ambiente riprodotto verosimilmente al loro habitat. Al suo interno troviamo zebre, cicogne, facoceri, gazzelle, iene, giraffe, leoni, bufali, gorilla ecc. Tra le varie specie vi è anche l’Oritteropo, anche noto come “maiale di terra”, una specie a rischio di estinzione presente nell’Africa sub-sahariana e, proprio nel 2018, è nato un nuovo esemplare appartenente a questa specie all’interno del Bioparc. Valencia non è solo meta culturale, ma è anche una località balneare: le spiagge della città sono Las Arenas e Malvarrosa o la Patacona; a sud di Malvarrosa vi sono anche le spiagge del parco dell’Albufera: Playa de l’Arbre del Gos, Playa de El Saler o Playa de la Devesa. Potete girare l’Albufera sia in barca, che in bus turistico.
Valencia - Foto di Rezwan Mohammad da Pixabay
Valencia - Foto di Rezwan Mohammad da Pixabay

Barrio del Carmen

Oltre al lato moderno e all’avanguardia della città, vi è il centro antico: il Barrio del Carmen, che deve il suo nome alla chiesa e al convento del Carmen Calzado, ed è il cuore storico di Valencia.  Fu delimitato per un certo periodo dalla muraglia musulmana e, ad oggi, i resti medievali più emblematici sono le Torri di Serranos e le Torri di Quart. Vie come Roteros o Corona, rappresentano il prolungamento degli antichi arrabales (quartieri periferici). All’interno del quartiere vi sono il Portal de la Valldigna, gli affreschi della chiesa di San Nicola, la Plaza del Árbol, la piccola Casa de los gatos, ed alcuni negozi storici. Il Carmen è anche un quartiere bohémien, con strade ricche d’arte e di musei all’avanguardia. Merita una visita anche il palacio del Marqués de Dos Aguas, caratterizzato da particolari decorazioni esterne, tra cui la porta in alabastro del 1745. Il palazzo ospita al suo interno il museo nazionale delle ceramiche e delle arti sontuose.
 
Valencia Flyboard - Foto di Enrique Zuñiga da Pixabay
Valencia Flyboard - Foto di Enrique Zuñiga da Pixabay

Movida e Divertimenti

Se state progettando un viaggio tra febbraio e marzo, Valencia è la meta che fa per voi. Dall’ultima domenica di febbraio, fino al 19 marzo, si celebrano ogni anno Las Fallas (Falles in valenciano), feste tradizionali dichiarate Patrimonio Immateriale dell’Umanità per l’Unesco.
Le Fallas, prendono il nome dalle creazioni artistiche fatte di materiali combustibili, come legno e cartapesta, che rappresentano varie figure valenziane. La movida in città si sviluppa in diversi quartieri e la nightlife è davvero movimentata. I negozi chiudono alle ore 21:00 ed è possibile cenare anche dopo le 22:00. I caffè sono aperti dalle 8:00 fino a tarda ora e, invece del solito caffè, potete provare il “carajillo”, il caffè col brandy. Nel cuore della zona universitaria, si trova il Blasco Ibañez Avenue, un viale dell’università che attraversa la città, dove bar e pub sono aperti tutto il giorno. Qui si respira un’atmosfera indie, ci sono bar sotterranei e le strade sono piene di giovani studenti. Vi consigliamo di farvi un giro nel barrio del Carmen, il quartiere bohémien della città e di esplorare i suoi vicoletti. La città di sera è movimentata, ma sarete comunque avvolti da un’atmosfera rilassante. Vi consigliamo di fare una passeggiata per Calle Caballeros e di provare uno (o più) bar in voga come il Cafè Negrito (per gli appassionati di rock), il Ghecko con un’atmosfera afro-asiatica e il Cafè Bahiano, dallo stile brasiliano.
 la tipica Paella valenciana -Foto di Luis Fernando Talavera da Pixabay
la tipica Paella valenciana -Foto di Luis Fernando Talavera da Pixabay
Se vi trovate in Plaça de la Mare de Déu, potete andare al Cafè Sant Jaume, dove potete provare l’agua de Valencia, una bibita a base di succo d’arancia, gin e cava (un vino spumante spagnolo). Potete assaggiare il famoso cocktail valenciano anche nel bar dall’atmosfera parigina, il Cafè de las horas. Questo cocktail storico, è stato realizzato per la prima volta nel 1959 dal pittore galiziano Constante Gil, nel bar cerveceria Madrid di Valencia. Per gli amanti del jazz, c’è il Jimmy Glass Jazz Bar, dove potrete bere un drink in un’atmosfera dalle luci soffuse e con del buon jazz in sottofondo. Un altro quartiere molto frequentato dai giovani, è il Ruzafa, un quartiere pieno di cafè-bar o bar-librerie, come Ubik cafè o El soho terrace. I bar chiudono alle 2:00, e a quell’ora potete dirigervi verso i club, come La Flaca, il Bounty e Latex e il Biscuit Club. D’estate, a Valencia si vive molto il lungomare, sia di giorno che di sera. Potete provare posti come Las Animas del Puerto o la discoteca La Marina Beach Club. Se girate la città di mattina o di pomeriggio dovete assolutamente provare la Horchata de chufa, una bevanda rinfrescante preparata con acqua, zucchero e latte di chufa, un tubero dolce ottenuto dalla pianta Cyperus esculentus. Vi consigliamo di provarla da Horchateria Santa Catalina, una horchateria storica, magari accompagnando la horchata a un buñuelo de Valencia, un dolce tipico. Se invece avete voglia di aperitivo, non potete perdervi sangria e tapas, l’accoppiata vincente, andando da Casa Montana, Cafe Infanta Kram Bar e tanti altri. Non potete lasciare la città senza aver provato la tipica paella valenciana, fatta con coniglio, pollo e verdure. Vi consigliamo di assaggiare quella del ristorante la Riua, che è davvero ottima e, se siete una buona forchetta, potete provare altri piatti tipici come las croquetas de jamón.  Bisogna chiamare e prenotare il tavolo in anticipo, perché il ristorante è sempre pieno.
 
Clima, curiosità e consigli
Clima: A Valencia il clima è mediterraneo, con inverni miti e relativamente piovosi ed estati calde e soleggiate. La temperatura media di gennaio è di 10,5 °C mentre quella di agosto è di 26°C. La stagione più piovosa è l’autunno.
 
Curiosità: a Valencia si parlano in maniera ufficiale due lingue: il castigliano e il valenciano ed il governo incoraggia l’uso della lingua locale. Ad esempio, i cartelli della metro sono scritti in valenciano con la traduzione in castigliano e in tv ci sono due canali in cui si parla il valenciano: il Canal 9 e Punt Dos.A Valencia c’è un tribunale antichissimo, che è parte integrante del patrimonio culturale della città, il Tribunal de las Aguas. Si svolge tutti i giovedì dell’anno, di fronte alla Basilica Virgen Desamparados, davanti alla Porta degli Apostoli e discute controversie tra gli agricoltori. I trencadis, che abbiamo citato prima parlando della Ciutat de les Arts i les Ciències, sono i frammenti di ceramica che ha impiegato l’architetto Santiago Calatrava per rivestire il Palazzo delle Arti, dedicato alla regina Sofia, che donano all’edificio un’incredibile lucentezza e, simboleggiano il lato moderno della città.
 
Consigli: l’aeroporto è ben collegato al centro della città, quindi potete usare sia la linea 3 che la linea 5 della metro. Per quanto riguarda gli spostamenti in città, vi consigliamo di girarvela a piedi e godervi ogni scorcio. Per ridurre i tempi di attesa, vi consigliamo di comprare i biglietti in anticipo per le varie attività e i musei, in modo da non perdere troppo tempo a fare la fila.
 
Meraviglie d'Europa