Isole Eolie - l' Arcipelago Incontaminato

l'Arcipelago delle Isole Eolie

L'Arcipelago delle Isole Eolie, detto Ìsuli Eoli in siciliano o anche dette anche Isole Lipari, è costituito da 7 isole, tutte di origine vulcanica, situate nel Mar Tirreno meridionale di fronte alla costa nord della Sicilia all'altezza di Capo Milazzo da cui distano meno di 12 miglia nautiche. Naturalisticamente bellissime sono visitate ogn'anno da 600.000 visitatori, sono state nel 2000 proclamate dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità, comprendono due vulcani attivi, Stromboli e Vulcano. Già dalla preistoria abitata per la presenza di grandi quantità di ossidiana, dove si ebbero i primi insediamenti  già nell'età neolitica tra il 5500 e il 4000 a.C.precisamente a Lipari e Salina con tracce di vasi ceramici e ossidiana lavorata. Del neolitico sul pianoro di Rinicedda a Leni (Isola di Salina) sono stati scoperti i resti di una capanna con frammenti di impasto di argilla. Della stessa epoca è l'insediamento di Castellaro Vecchio a Lipari dove sono state trovate ceramiche appartenenti alla cultura di Stentinello. Delle fasi più evolute del neolitico è il ritrovamento proveniente dal promontorio del Milazzese a Panarea di un frammento dipinto con lo stile di Serra d'Alto. Nel IV millennio a.C., durante il periodo della cultura di Diana legata al villaggio di contrada Diana a Lipari sorsero degli insediamenti in tutte le isole eccetto Vulcano. Dell'età del rame (3000-2300 a.C.) vi sono tracce di capanne presso Filicudi, Panarea, Stromboli e Salina. A Stromboli sul Serro Fareddu si trova a 130 m di quota un inseriamento della facies di Pianoconte. Mentre a Panarea sul Piano Quartara sono state scoperte delle ceramiche della cultura di Malpasso-S. Ippolito. Passando, più tardi, per importante presenza dei Greci e dei Romani, sono state abitate da Arabi, Normanni, Spagnoli. Famose anche per il prezioso Cappero e la Malvasia, le sette isole, per ordine di dimensioni, sono: Lipari (è l’isola maggiore, la più abitata e la più frequentata dai turisti), Salina (per tranquillità, presenza di spiaggiette è la prediletta da famiglie con bambini, oltre essere tra le più verdi dell'arcipelago), Vulcano e Stromboli (frequentate sopratutto da giovani, festaiole, aspre e selvagge), Filicudi e Alicudi (considerate quelle "selvagge"dall’ambiente incontaminato, rifugio dal turismo di massa), Panarea (l'isola più modaiola e vip delle sette).
Eolie Isola di Lipari - Foto di Tibor Janosi Mozes da Pixabay
Eolie Isola di Lipari - Foto di Tibor Janosi Mozes da Pixabay

Isola di Lipari

Con i suoi 37,6 km² e circa 10.700 abitanti è l'isola più grande dell'Arcipelago ed anche la più frequentata dai turisti. Chiamata Meligunis dai Greci per il clima mite, ha una sorprende varietà dei paesaggi grazie proprio alla complessità geologica, si pensi solo che è stata modellata nei secoli da ben dodici vulcani. Conosciuta e sfruttata nel passato per la sua ricchezza di pomice ed ossidiana, questi 2 minerali regalano oggi all'isola il contrasto del bianco e del nero di spiagge bellissime. L'omonima cittadina si estende ai piedi della imponente rocca del Castello, l'antica acropoli greca, e lungo le insenature, a Nord e a Sud, di Marina Corta e di Marina Lunga. Le abitazioni si arrampicano fin sotto i bastioni e la via più caratteristica è via Garibaldi. Questa congiunge il castello di Lipari con Piazza Ugo di Sant'Onofrio, detta "Marina Corta". Marina corta è, sicuramente, la piazza più frequentata delle Eolie nelle sere estive, grazie al fatto che è affacciata direttamente sul mare ed è ricca di bar, gelaterie e ristoranti. Qui la statua di San Bartolo, patrono di Lipari, dà il benvenuto ai turisti. All'estremo della piazza c'è la rocca del Castello di Lipari, mentre sul lato mare si staglia la storica Chiesa delle Anime del Purgatorio. Il corso Vittorio Emanuele, il vecchio decumano romano, sempre molto animato da turisti e liparoti, è la via principale dove si susseguono negozietti di artigianato ed abigliamento, bar e ritrovi.  Nel centro storico, da Piazza Giuseppe Mazzini, nota come "Sopra la Civita" si accede al castello ed alla Cattedrale di San Bartolomeo, votata nel 1084 e probabilmente edificata in età ruggeriana (1130 d.C. c.a) e rimaneggiata in varie epoche, fino al 1861 con la facciata in stile tardo baroccheggiante.
Isola di Lipari - da Google maps
Isola di Lipari - da Google maps
Marina Lunga approdano le navi e gli aliscafi. La sua natura vulcanica è evidente nella Valle Muria, dalle rocce rosse, e nella costa nord-orientale, coperta da una vasta colata di pomice che nasconde rovine romane del IV sec. d.C. Sul corso si apre la piazzetta Monfalcone, con rinomate pasticcerie e ristoranti con i tavoli all'aperto. Presso l'Hotel Oriente, una raccolta etnologica di arti e mestieri curata da Edoardo Bongiorno: attrezzi agricoli e artigianali che l'uomo ha utilizzato negli ultimi due secoli, serrature, chiavistelli, attrezzi per fabbri e falegnami, bilance, statere, macchine da scrivere, macchine da caffè, un carretto siciliano, vecchi utensili e tante stampe antiche. Nelle adiacenze vi è il Parco Archeologico di contrada Diana con la sua vasta necropoli. Il museo archeologico regionale eoliano, con sede nel complesso del Castello di Lipari, è uno dei più importanti del Mediterraneo e presenta circa cinquanta sale, nelle quali i materiali archeologici sono esposti in ordine cronologico. Si possono ammirare materiali preziosi provenienti sia dall'abitato, che dai corredi funerari, vasi, cippi, steli tombali e sarcofagi in pietra che testimoniano dell'evoluzione del culto dei defunti. Inoltre ceramiche di tipi e fogge varie, maschere teatrali e statue fittili. Leggendaria ricchezza di Lipari erano sicuramente anche le terme che sgorgavano salutari, calde e benefiche in diversi punti dell'isola. Le Terme di San Calogero sono un importante stabilimento termale a due passi dal paesi di Lipari. Poi ci sono le terme di Bagno Secco e di Pignataro e numerose vasche di origine ellenistica. A Lipari, ma come in tutte le Eolie, si mangiano dolci particolari e buonissimi. Le Nacatole hanno un impasto di pasta di mandorle, succo di mandarino e spezie. L'esterno è lavorato con decorazioni finissime. La Spicchitedda è fatta con mosto cotto, spezie varie, mandarino e cannella. Non mancate di acquistare la tipica malvasia e i capperi, mentre da vedere assolutamente sono le spiaggie di pomice e la spiaggia di Pietra Liscia. La spiaggia del Gabbiano, selvaggia e incastonata tra le montagne, si raggiunge esclusivamente in barca. È un paradiso per chi ama lo snorkeling e si trova nella zona Nord Est di Lipari. Da qui potrete ammirare l'isola di Salina. Per arrivare alla spiaggia del Gabbiano potete utilizzare il Servizio Spiagge privato con partenze da Canneto. 
Eolie Isola di Salina - Foto di alessandro tripodi da Pixabay
Eolie Isola di Salina - Foto di alessandro tripodi da Pixabay

Isola di Salina

 Di 26,8 km² e circa 2.300 abitanti, con lo Scoglio Faraglione, è la seconda isola per dimensione dell'Arcipelago. Si approda principalmente a Santa Marina dove si trova anche un porto turistico, sul versante sud-ovest vi è invece lo scalo di Rinella. Salina è grande e gode di una natura lussereggiante. Il mezzo più comodo per visitarla è quello del noleggio di uno scooter o di un auto, ma anche il servizio pubblico di autobus funziona bene. Girandola potrete vedere forme le insolite forme prese dalle colate laviche. Il comune di Santa Marina si erge alle pendici della Fossa delle Felci, un cratere ricoperto ricoperto principalmente, appunto, da felci ed è la zona più movimentato di tutta l’Isola perché ricca di negozietti e di locali aperti fino a tarda notte. Qui è possibile ammirare la meravigliosa chiesa settecentesca con i suoi caratteristici campanili. Questa zona è il punto più movimentato di tutta l’Isola perché è ricca di negozietti e di locali che di sera si affollano per il divertimento notturno. Nella parte occidentale di Santa Marina, in località Serro dell’Acqua, è possibile visitare le grotte saracene, scavate nel tufo, affascinanti per la loro struttura morfologica, nascoste da una fitta vegetazione, furono utilizzate come rifugio per sfuggire alle barbarie commesse dai saraceni intorno al 650 d.C. Il comune di Lingua è un piccolo borgo di pescatori nella parte nord-orientale dell’isola, particolarissimo per la sua spiaggia di ciottoli ed un mare limpidissimo. Qui, in località Vallone Zappini, potete vedere il ponte in pietra settecentesco facente parte dell’antica strada. Non lontano dal centro, c'è una riserva naturale con un bellissimo laghetto di acqua salmastra, separato dal mare da una sottile striscia di terra, utilizzata nel periodo greco some saline. Il posto, capeggiato da un'antico faro, è ilposto perfetto per gli appassionati di bird watching che possono osservare la mgrazione di diversi uccelli. Un consiglio: non andate via prima di aver mangiato una granita da Alfredo al tramonto di fronte al mare. Scegliete uno tra i tanti gusti offerti (dalla frutta fresca, alla mandorla, al caffè, etc), perchè, quello che prendete prendete, vi assicuro che non sbagliate ed, anzi, quella granita, vale tutto il viaggio alle Eolie.
Isola di Salina - da Google maps
Isola di Salina - da Google maps
È all'emigrazione di una consistente comunità di Amalfitani nel XII secolo che Malfa deve il proprio nome. Nella costa settentrionale dell’isola, nel vallone tra Monte Rivi e  Monte Porri. Il piccolo paesino, caratteristico per una piccola spiaggia di ciottoli e massi lavici, ha un piccolo porto detto Scario Galera e, nella piazza principale, è possibile ammirare la chiesa di Sant’Anna, risalente al Settecento. Il suo interno ospita numerosi dipinti e sculture: la Natività della Vergine del 1742, la Madonna del Rosario del XIX sec., la Madonna della Guardia del XX sec., la scultura in legno raffigurante il Sacro Cuore del 1925, la scultura di Sant’Anna con Vergine e Bambino del XX sec e un’ultima scultura con l’effige di San Giuseppe con Gesù. La zona intorno la Chiesa è ricca di locali e negozietti. La spiaggia più bella dell'isola di Salina sicuramente è qella chesi trova nella frazione di Pollara.  Situata sotto una ripida scogliera a forma di anfiteatro a strapiombo sul mare, è uno dei luoghi più affascinanti di tutte le Eolie, si accede tramite una ripida scalinata. Da questa spiaggia è possibile ammirare uno spettacolare tramonto dal rosso intenso, che fa da sfondo all’arco in primo piano e alle bellissime isole Alicudi e Filicudi in secondo piano. Il faraglione, risultato di un antico cratere parzialmente sprofondato, si erge dal mare come “guardiano”. Il paese sorge attorno alla chiesa patronale di Sant’Onofrio, edificata nel 1853, dove è custodita la statua dell’Immacolata di Sant’Onofrio, alcuni dipinti offerti alla Madonna e il pavimento originario. Nel comune di Leni, così chiamato dai greci per i tipici orci in cui veniva pigiata l’uva, è possibile visitare il bellisimo il Santuario della Madonna del Terzito, dove è conservata la bellissima immagine raffigurante la Vergine Maria nell’atto di proteggere le isole. Il piccolo borgo di pescatori di Rinella rappresenta uno dei luoghi più caratteristici dell’intera isola, dove è possibile fare il bagno da una meravigliosa spiaggia di sabbia nera, Qui la spiaggia, a forma di mezzaluna, è sormontata da grotte scavate nella roccia dove una volta i pescatori ricoveravano le loro barche da pesca. Questa baia, con fondali, bassi e sabbiosi, è il paradiso per gli appassionati di snorkeling perchè qui l'acqua, grazie all’attività vulcanica con il rilascio di gas e vapori caldi dal fondale, ha una temperatura perfetta per il proliferare la flora e alla fauna marina. Un consiglio: Non andate via dall'Isola di Salina senza aver visto almeno una volta il tramonto dal punto panoramico più alto di quest'isola e cioè Monte delle Felci. Godetevelo con il vostro amore nffianco, vi scoprirete ancora più innamorati e vi porterete via nel cuore un ricordo che mai più potrete dimenticare.
 
 Eolie isola di Vulcano - foto da google
Eolie isola di Vulcano - foto da google

Isola di Vulcano

Vulcano, all'estremità Sud dell'arcipelago è la prima isola delle Eolie che incontriamo partendo da Milazzo. È circa 21 km² e conta circa 300 abitanti residenti. Delle isole dell'arcipelago è sicuramente la più "energetica", quella che ha un vulcano sempre attivo, dal fascino primordiale con spiaggie di sabbia nera, fumarole, l'odore acre di zolfo e la natura ancora selvaggia.Chiamata nell'antichità Therasia, poi Hiera, perche' sacra al dio Vulcano; da qui, infine, il suo nome attuale dato dai Romani. Da qui derivano i termini vulcano e vulcanesimo. Il Vulcano detto "della Fossa" domina con la sua presenza imponente l’isola. Dalla cima, per gli amanti del trekking e con un po’ di fatica , si può godere di un panorama incomparabile, con una vista sull'isola di Stromboli e lo spettacolo del cielo che si unisce al mare. Consiglio di fare questa escursione SOLO accompagnati da guide autorizzate, data la tossicità dei gas emessi dalle fumarole.
Navi ed aliscafi attraccano al Porto di Levante, ma, prima di tentare la scalata al vulcano, è forse meglio farsi un'idea del luogo. È suggestivo raggiungere la sommità del Faraglione di Levante (36 metri), proprio a destra del molo. Da qui si vede bene Vulcanello, sorta dal mare nel 183 a.C. in seguito a varie eruzioni sottomarine. È collegata all'isola da un istmo di sabbia e lava che ha creato due baie. A levante, si vede il laghetto naturale dei fanghi caldi, noti anche in epoca romana per la cura di forme reumatiche, artrosi e malattie della pelle. Chi scrive non ha saputo resistere e si è immerso, nonostante l'intenso odore. In prossimità del laghetto, l'acqua refrigerante del mare riserva una sorpresa: "fumarole" sottomarine che riscaldano alcuni tratti del basso fondale pietroso. È meglio entrare in acqua con le scarpe da mare per non scottarsi i piedi. "Rimanere immersi nell'acqua che ribolle è un'esperienza unica e dà una sensazione di grande benessere". La sabbia vulcanica nera e finissima contraddistingue la spiaggia di ponente che ospita nella sua baia una miriade di imbarcazioni ed è la più frequentata dai bagnanti. La spiaggia delle sabbie nere è delimitata a sinistra dallo Scoglio delle Sirene e a destra da Vulcanello in cui si trova la Valle dei Mostri. La valle prende il nome dalle particolari forme delle rocce modellate dal vento e dal mare, in mezzo a dune di sabbia nera. Vulcanello ha due crateri spenti e una rigogliosa vegetazione.
Per visitare il resto dell'isola il modo migliore è affittare una vespa o un motorino presso il porto, da Noleggio Sprint (tel. 347 7600275), Paolo (tel. 090 9852112), Jolly Motor (tel. 090 9852440) o effettuare un giro dell'isola Taxi (tel. 366 3028712).
La “vita” di Vulcano si accentra intorno alla zona del Porto di Levante ed alla sua piazzetta. A qualsiasi ora si può gustare una granita nei frequentatissima bar; la sera ci si può incontrare per un gelato facendo le classiche passeggiate serali tra un negozio e l’altro.
Eolie Mappa di Vulcano - da Google maps
Eolie Mappa di Vulcano - da Google maps
Vulcano, tra tutte, è l’isola che rimanda a quell’ideale rapporto dell’uomo col primordiale, il bisogno di sentirsi perfettamente parte di una natura che ha in sé tutto ciò che serve per il benessere psicofisico dell’uomo. L’azione dell’uomo, svolta nell’isola, sposa perfettamente quell’accordo e quell’equilibrio perfetti, tanto auspicati dagli amanti di paradisi come questo, che tecnica e natura possono concretizzare: intervenire sull’ambiente, parzialmente, senza danneggiarne la naturalità al solo fine di far emergere, quanto più possibile, le risorse già presenti. Non a caso, è possibile godere dei benefici delle acque termali e delle acque sulfuree. Si ammira anche il possente vulcano dello Stromboli che sembra lanciare segnali di fumo ai visitatori che lo guardano dalla cima opposta. Il calore naturale, per la presenza delle acque sulfuree e per il dio apollo che bacia e padroneggia l’amato sud, rende Vulcano famosa per le terme e per le spiagge di sabbie nere.
Eolie Isola di Stromboli - Foto di binarydog da Pixabay
Eolie Isola di Stromboli - Foto di binarydog da Pixabay

Isola di Stromboli

Stromboli, la troviamo all'estremità nord-est dell'arcipelago.L'isola misura 12,6 km²  ed ha una popolazione residente di circa 400 abitanti. La sua storia geologica comincia circa 200.000 anni fa, quando un primo vulcano attivo di grandi dimensioni emerge dal mare, di cui oggi rimane soltanto il condotto solidificato rappresentato dall'isolotto di Strombolicchio. Sappiamo che è stata abitata fin dall'antichità grazie all'importante ritrovamento del villaggio preistorico di San Vincenzo. La sua economia si è sempre basata sull' olivo, vite (malvasia), fichi e sulla pesca, al punto da essere così fiorente che nel 1891 a Stromboli si contavano circa 2 700 abitanti. Ma condizioni economiche mutate, il ipetersi di eruzioni e terremoti (in particolare quella del 1930) ed annate difficili per la vite, obbligarano gran parte degli strombolani all'emigrazione. I principali borghi abitati sono San Vincenzo (o semplicemente il paese di Stromboli) con l'approdo storico di Scari, Piscità e Ficogrande, che anticamente era il borgo degli armatori. Vivere, anche per una notte, significa riavvicinarsi al nostro lato primordiale, alimentarsi dell'energia incontrollata ed esplosiva di "Iddu" (così qui viene chiamato il vulcano), calandosi nel contempo in una natura caotica e per questo emozionale, in una tradizione locale intatta, memoria di un Tempo e di uomini e donne riservati, ma accoglienti e disponibili. Il gigante nero, "Iddu", si staglia in tutta la sua imponenza sul mare blu (qui intensissimo) ed è visibile già all'imbrunire, avvicinandosi all'isola, grazie alle mini esplosioni lavichi nel collo del vulcano, che si susseguono ad intervalli regolari di 15/20 minuti. Una perenne attività esplosiva, che con le sue  le sue tre bocche incute un timoroso rispetto. Mentre nelle altre isole la sera ci si dedica al giro dei locali, all'aperitivo o allo shopping, qui all'imbrunire ci si organizza per godere dello spettacolo che ogni sera regala "Iddu" con le sue eruzioni e colate laviche. Gruppi di persone, organizzate con guide esperte ed equipaggiati in modo adeguato, salgono sul vulcano al pizzo a 900 metri, mentre altre s'imbarcano a Scari per recarsi sotto la Sciara del Fuoco e assistere, dal mare, allo spettacolo dei lapilli incandescenti. Come quando nel 2003 vi furono eruzioni effusive, il fiume di lava arriva fino al mare, sprigionando grandi colonne di vapore. Altri attività possibili sono le battute notturne di pesca al totano. 
Curiosità: qui nel 1949 il regista Roberto Rossellini gira "Stromboli", interpretato da Ingrid Bergman. In via Vittorio Emanuele vi è una targa che indica la casa dove, il regista e l'attrice, hanno vissuto la loro storia d'amore.
Eolie  - Foto di Rhiannon da Pixabay
Eolie - Foto di Rhiannon da Pixabay

Isola di Filicudi

Filicudi, insieme alla sua gemella Alicudi, è l'isola più ad ovest dell'arcipelago delle isole Eolie. Filicudi conta circa 250 abitanti chiamati "filicudari" che vivono a ridosso dei due porti naturali dell'isola, il Porto e Pecorini Mare, dove attraccano navi provenienti da Palermo, Milazzo, Lipari ma anche da Napoli. Ed è proprio Pecorini Mare che d'estate diventa il ritrovo dei turisti che, con le loro barche, arrivano qui per prendere un aperitivo nel piccolo borgo o mangiare un piatto di spaghetti al pesto di pomodorini e mandorle, in uno dei ristorantini situati in questa zona. Ma Filicudi, così come Alicudi, è fatta per essere vissuta in mare. Si, perchè la visuale migliore dello splendido vulcano spento che costituisce l'isola di Filicudi si ha dal mare. Inoltre, in barca potrete visitare alcuni luoghi magici di questa selvaggia isola eolica. Potrete andare alla Grotta del Bue Marino chiamata così perchè i suoni dei flutti del mare ricordano il verso di un bue. Inoltre, c'è lo Scoglio delle Canne, dove poter fare immersioni subacquee per vedere coralli e spugne marine, ma anche lo Scoglio del Gianfante, uno scoglio basaltico risultato di un'eruzione vulcanica, di cui è rimasta soltanto la colonna lavica centrale. Ma se decidete di stare sull'isola allora vi consigliamo di munirvi di scarpette adeguate perchè le spiagge sono tutte di ciottoli e quindi è preferibile andarci con i piedi protetti per evitare di farvi male. Allo stesso modo, se deciderete di fare escursioni per i tanti sentieri presenti sull'isola, vi consigliamo scarpe da Trakking perchè di strade asfaltate ce n'è solamente una. 
Eolie - Foto di milito10 da Pixabay
Eolie - Foto di milito10 da Pixabay

Isola di Alicudi

Alicudi si trova all'estremità ovest dell'arcipelago, a circa 63 km da Lipari ed è l'isola più lontana ed anche la più selvaggia delle Eolie. E' costituita da un vulcano spento formatosi circa 150.000 anni fa ed è abitata da 105 abitanti che vivono nelle tipiche case oliane, bianche e con enormi terrazze che danno sul mare, costruite lungo i terrazzamenti del vulcano, sulla quale si trovano anche coltivazioni di ulivi e capperi. Alicudi è caratterizzata principalmente da spiagge ciottolose, alcune delle quali è meglio raggiungerle via mare. Sì, perchè, anche se l'esperienza a piedi è fantastica, è anche alquanto rischiosa, per la possibile caduta di massi e per i sentieri non sempre facilmente percorribili. Arriverete ad Alicudi per l'unico scalo dell'isola, Scalo Palomba, il'unico porto dell'isola intorno alla quale si sono sviluppati i pochi servizi presenti sull'isola. Si, perchè ad Alicudi non troverete grandi ristoranti, bar e discoteche. E ricordatevi inoltre che una volta arrivati ad Alicudi, è possibile solo camminare a piedi oppure utilizzando i muli. Alicudi è solo paesaggi e mare e, soprattutto, se siete amanti, vi consigliamo la pesca subacquea, soprattutto nei pressi dello Scoglio della Jalera
Eolie isola di Panarea - Foto di TREKANDCO da Pixabay
Eolie isola di Panarea - Foto di TREKANDCO da Pixabay

Isola di Panarea

Panarea è la più piccola delle isole Eolie ed è anche la più antica dal punto di vista geologico. Panarea è, inoltre, la più famosa delle isole infatti, da quando il turismo esplose alla fine degli anni '70, è diventata meta dei turisti provenienti da tutto il modo che sono alla ricerca di una vacanza mondana ma in pieno contatto con la natura. Panarea è detta l'Isola dei VIP poichè tanti sono i personaggi famosa che la scelgono per le loro vacanze. In effetti, possiamo affermare con certezza che i suoi 200 abitanti fissi, in estate diventano 10 volte di più. Panarea è molto caratteristica, con le sue case bianche, i suoi vicoletti pittoreschi che nascono angoli da cui poter ammirare il mare blu. Arrivati a Panarea, a darvi il benvenuto ci sarà la contrada Ditella che è la stradina che vi condurrà alla spiaggia di Calcara, famosa per le sue fumarole che riscaldano l'acqua portandola a temperature quasi da sauna. Ma il perno principale di Panarea è San Pietro: è quì che si svolge la vita mondana e dove facilmente potrete incontrare VIP. San Pietro è un agglomerato di tipiche casette bianche con le porte azzurre, che si sviluppano tutte intorno alla omonima chiesa dedicata al Santo Patrono dell'isola. Ogni anno, in onore di San Pietro, nel mese di giugno c'è una festa durante la quale la statua del santo viene portata in processione per le stradine dell'isola. Il momento più toccante di questa processione si ha quando la statua viene messa su una barca e portata in mare. I festeggiamenti per San Pietro duranto due giorni, il 28 e il 29 giugno e, oltre alla processione, ci sono spettacoli, canti, balli e bancarelle che vendono o cucinano prodotti tipici. Panarea ha anche tante bellissime spiagge come Cala Junco che è considerata da molti la spiaggia più bella dell'isola. Un'altra cosa da vedere è il Villaggio Preistorico di Capo Milazzese, il più importante sito archeologico di Panarea che testimonia la presenza dell'uomo su quest'isola già in età preistorica. 
Mappa Arcipelago delle Eolie
Mappa Arcipelago delle Eolie

Movida e divertimenti

La principale caratteristica della cucina eoliana è l'uso costante e sapiente delle erbe odorose che riempiono ogni piatto di fragranza, di nascoste sensazioni, di umbratili umori: il rosmarino, l'origano, il basilico, l'aglio, la nepitella, la menta uniti alla scorza dei verdelli, ai pomodorini "a pennula" ed, ovviamente, al cappero.
Protagonista di ogni tavola è il pesce, semplicemente arrostito e condito con un filino d'olio ed un goccio di limone o farcito con pomodoro, basilico, aglio, capperi ed un po' di mollica ammollata. Comprimari i totani e le aragoste. 
I dolci sono anche simbolo di festa: a carnevale i "gigi", per San Giuseppe le "vastidduzze" con uva passa e mandorle, per Natale gli "spicchiteddi" di vino cotto.
Infine, il liquore di limone e la malvasia, "nettare degli dei", prima e dopo i pasti, insieme ai biscottini al sesamo.
Le ricette che riportiamo, non sono solo di cucina tradizionale e non potrebbero esserlo, sia per la storia delle isole ed il loro ripopolamento, sia per lo sviluppo degli ultimi anni, che ha influenzato gli usi culinari.
È un misto di cucina tipica e cucina rivisitata, rispettosa però della tradizione.
 
La Rotta del Cappero e della Malvasia 
un appuntamento imperdibile per godere degli scampoli di fine estate verso le nostre Eolie, per rivedere vecchi amici, per incontrarne di nuovi, brindare insieme al vento e navigare in allegria.
Nel 2019 la mitica Rotta salpa per la prima volta dal Marina di Capo d’Orlando, per dirigersi a vele spiegate verso Salina.
Nata 25 anni fa come veleggiata tra un altro porto turistico messinese e le Eolie, la 26a edizione della Rotta del cappero e della malvasia, che negli anni ha sempre coinvolto tantissimi appassionati, culmina quest’anno con l’arrivo a Salina, dove si svolge la premiazione con annessa cena eoliana per gli equipaggi.
Clima, Curiosità e Consigli
Clima: ll clima delle isole Eolie è sempre temperato, tipico delle zone centro-mediterranee, influenzato, oltre che dalla latitudine e dalla posizione geografica, anche dalla presenza del mare. Nelle giornate invernali il termometro non scende mai sotto i 14 gradi e le estati non sono mai torride perché mitigate dalla brezza marina. Le medie, vanno dai 14 C. del periodo invernale (Dicembre/Gennaio), ai 20° C. della stagione primaverile (Aprile/Maggio), ai 27°- 32° C. di quella estiva (Luglio) e ai 21° C. di quella autunnale (Ottobre). Le precipitazioni non sono abbondanti e ben distribuite in circa 50-90 giorni l’anno di pioggia, con il picco massimo nella stagione invernale. Il periodo più indicato per andare alle Isole Eolie è molto lungo: va da metà Aprile fino a fine Ottobre, anche se il turismo qua non si ferma quasi mai, soprattutto nelle isole più grandi. Il bagno in mare si può fare anche a Maggio o ad Ottobre con una temperatura dell’acqua intorno ai 20°C.
 
Curiosità: tra le curiosità sicuramente è da sapere che tra isola ed isola si raggiungono oltre 2000 metri di profondità e che ogni isola è una vera e proria montagna in mezzo al mare, che dalla base del fondo marino alla loro cima raggiungono anche 3000 metri. Il colore del mare blu scuro è appunto dovuto alle grandi profondità. Tra Salina e Panarea, a circa metà distanza, proprio davanti all’hotel, si trova la Secca del Capo, una montagna sommersa che arriva ad appena 8 metri dal livello del mare, un posto fantastico per le immersioni! Ogn'anno viene organizzato il festival del cinema SalinaDocFest, ma sopratutto da sapere è che la baia di Pollara sull'isola di Salina è stato il set dove è stato girato il film "Il Postino", ultima opera del compianto attore-regista Massimo Troisi.
 
Consigli: fate base in una delle isole e poi, se potete, dedicate alcune giornate per visitare le alltre isole, perchè ogn'una, pur facendo parte dello stesso Arcipelago, sono diverse ed offrono panorami e caratteristiche uniche. Tra le più adatte alle famiglie con bambini c'è Salina. Per muovervi usate i traghetti informandovi sugl' orari, funzionano bene e sono economici. Se volete fare qualcosa di diverso, visitate le isole dal mare con una delle tante barche (solitamente ex barche da pesca riconvertite) che offrono questo servizio. La conoscenza dei locali che le guidano, vi permetterà di vedere angoli nascosti che da soli non trovereste mai e che sono delle vere e proprie sorprese della natura. Spesso offrono anche il pranzo a bordo con prodotti a km0 buonissimi e la possibilità di fare il bagno in calette favolose. Da assaggiare assolutamente Arancine, Cannoli, Cornetti con crema di cannolo ed il tipico Pane Cunzato: un piatto semplice della tradizione eoliana, ma molto gustoso. Letteralmente si tratta di pane condito: una mezza pagnotta di pane condita con pomodorini, origano, capperi eoliani ed altri prodotti genuini come tonno, ricotta o melanzane. Se visitate quest' isole ad Agosto è facile che possiate essere coinvolti nelle tipiche feste patronali che, quasi ogni sera, si svolgono nei diversi comuni. Feste dove i fuochi, come il buonissimo street food, non può mai mancare.