Nisida -Bagnoli - Pozzuoli - Campi Flegrei

casina-vanvitelliana  - foto meravigliosacampania.it
casina-vanvitelliana - foto meravigliosacampania.it

La bellezza nel Vulcano più pericoloso al Mondo

Nella parte Nord del Golfo di Napoli, troviamo uno dei Litorali, forse tra ipiù belli al mondo. Un litorale che parte da Capo Posillipo per terminare a Capo Miseno, passando per Nisida, Bagnoli, Pozzuoli e tutti i campi Flegrei comprendendo Arco Felice, Baia, Bacoli, Miseno e Monte di Procida. Una zona meravigliosa, abitata, amata e decantata già dagli antichi Greci e Romani. Zona dalla natura florida e dai paesaggi meravigliosi. Un golfo che regala scorci meravigliosi dove, nelle giornate limpide, si può godere di una vista che parte dal Vesuvio (con tutta la penisola sorrentina fino a Capri) per arrivare, dall'altra parte, fino alle Isole di Procida ed Ischia. Zona dove si può passeggiare sul lungomare innamorandosi mentre il sole tramonta nel mare. Zona romantica, ricca di Storia e di resti di Greci, Romani, Bizantini fino ad arrivare all'archeologia Industriale del '900. Zona vocata assolutamente al Turismo, con tantissime cose da vedere e da fare, ma sopratutto dove è possibile mangiare un'ottima cucina di pesce in un ristorantino direttamente sul mare. Un luogo, quindi, di delizia, ma che desta anche timore e paura nei residenti in quanto è una zona vulcanica tra le più attive e pericolose al mondo. Difatti , l'area dei Campi Flegrei è un'unica grande caldera in stato di quiescenza, con un diametro di 12–15 km, in cui si trovano numerosi crateri e piccoli edifici vulcanici (almeno ventiquattro), tra cui alcuni presentano manifestazioni gassose effusive (area della Solfatara) o idrotermali (ad Agnano, Pozzuoli, Lucrino), nonché causa del fenomeno del bradisismo (molto riconoscibile per la sua entità nel passato nel cosiddetto tempio di Serapide a Pozzuoli). Nella zona sono presenti dei laghi di origine vulcanica (Lago d'Averno) e laghi costieri originatisi per sbarramento (Lago di Lucrino, Lago Fusaro, e Lago Miseno). 
Nisida - Foto di Enzo Abramo da Pixabay
Nisida - Foto di Enzo Abramo da Pixabay

Cosa Vedere

1) Sotto Capo Posillipo vi è Nisida che, come recita in una celebre canzone il famoso canta-autore Edoardo Bennato, è "un isola, ma nessuno lo sa". Infatti è un isola di origine vulcanica, che fu collegata alla terra ferma nella recente epoca fascista. Decantata da Omero, che la chiamò Nesis, fu l'isola dove approdò Ulisse con le sue navi (nel porto naturale di Porto Paone) e dove egli, nella grotta di Seiano, accecò il Ciclope Polifemo. In epoca Romana fu sede delle ville dei nobili Lucio Licinio Lucullo e di Marco Giunio Bruto. Fu proprio qui a Nisida che, nella sua villa, Bruto e Cassio, organizzarono la congiura contro Giulio Cesare. Tra i proprietari dell’isola viene ricordato Giovanni Piccolomini, diventato poi Duca d’Amalfi, che fece costruire un castello, sistemò la vegetazione e trasformò Nisida in un luogo di richiamo per nobili ed artisti. Trovandosi in una posizione strategica, in età moderna Nisida fu torre di guardia e diventò istituto di pena a partire dal 1800. Nisida a tutt'oggi ospita un Penitenziario per Minori (visitato e raccontantato anche da Benedetto Croce) e l'accesso, sulla parte alta dell'isola, è negato al pubblico. Nelle acque di Porto Paone sono ancora visibili tracce dell'antico porto romano. Oggi, nella parte di collegamento tra terra ferma ed isola e, in quella che fu il porto della Nato, i Napoletani fanno il bagno in un'acqua cristallina e godono di un ottimo aperitivo al tramonto, nei localini sulla spiaggia
 
Grotta Seiano - Posillipo Napoli - Foto Roby Napoli commons.wikimedia.org
Grotta Seiano - Posillipo Napoli - Foto Roby Napoli commons.wikimedia.org

Grotta Seiano


2) La grotta di Seiano, era inizialmente una grotta naturale che penetrava la collina di Posillipo per poche decine di metri, la quale diventò, nel I secolo dopo Cristo, una magnifica opera ingegneristica (visitabile ancora oggi): un traforo nella montagna lungo 800 metri, largo 5 e alto 7. I romani la realizzarono per collegare il mare con la parte alta della collina, dove si trovava la magnifica villa del ricco patrizio Pollione. Quest'opera fu talmente incredibile, che fu narrata anche da autori quali Stazio, Plinio, Cicerone e Seneca. Rimasta ignorata, venne ritrovata per caso nel 1841 e resa di nuovo percorribile grazie ai lavori di ristrutturazione voluti da Ferdinando II di Borbone. La grotta è un tributo all'ingegno dei romani, assolutamente da visitare e, che ancora oggi stupisce il Turista per la sua realizzazione, pensando ai mezzi a disposizione che vi erano all'epoca.
 
Napoli Villa Pollione con Anfiteratro - Parco Archeologico Pausilypon
Napoli Villa Pollione con Anfiteratro - Parco Archeologico Pausilypon

Villa Pollione

3) Villa Pollione ed annesso Anfiteatro: posta sulla sommità della collina di Posillipo, la villa è parte integrante del parco archeologico di Pausylipon. La villa risale al I secolo a.C. ed appartenne a Publio Vedio Pollione, uno tra i più ricchi patrizi della tarda età romana. Era grandissima, estendendosi dal promontorio di Trentaremi fino alla riserva della Gaiola. Era anche richissima, con interni ricchi di mosaici, ed era ingegneristicamente all'avanguardia grazie alle piscine e alle vasche per l'allevamento di murene. La villa ebbe ospite anche l'Imperatore Augusto, ma il proprietario visse, secondo anche Cicerone, con la fama di uomo crudele ed iniquo, intento a qualunque vizio. La Villa, con annesso Anfiteatro a picco sul mare, è visitabile su prenotazione e con guida.
Napoli - Ex Italsider Bagnoli - by derelict_steelworks
Napoli - Ex Italsider Bagnoli - by derelict_steelworks

Bagnoli

4) Bagnoli è un quartiere della parte occidentale di Napoli, che deve il suo nome al Greco balneolis, in quanto zona che ospitava diversi luoghi termali. Bagnoli, pur essendo parte di uno dei litorali più belli d'Italia, è stata per decine di anni uno dei più importanti insediamenti industriali del mezzogiorno e, in particolare, delle acciaierie Ilva (ex Italsider) attive dall'inizio del '900 e dismesse dagli anni novanta. Sono diversi i luoghi di interesse tra cui: Città della Scienza, il Museo del Mare, l'Ippodromo di Agnano (il più grande d'Italia e dove ogni anno si tengono il G.P. Lotteria, il G.P. Freccia d'Europa e il G.P. Città di Napoli), e le note Terme di Agnano. Il pontile nord dell'ex Italsider, lungo oltre 900 metri ed adibito una volta al carico e scarico di materiali, è stato restaurato e restituito alla città nel 2006 , trasformato in un'area pedonale. È la passeggiata a mare più lunga d'Europa. Sempre a Bagnoli, è possibile visitare il Museo Archeologico Etrusco “DE FEIS” (All'interno dell'Istituto Denza) il quale espone reperti e illustrazioni del popolo Etrusco in Campania del VI sec. a. C. e di quello sannitico del IV sec. a.C. Nell'entroterra di Bagnoli si può visitare la riserva naturale WWF nel Cratere degli Astroni. La Riserva, sita nella bocca di un vulcano spento, è un vero e proprio polmone verde e in essa dimorano rare specie vegetali. All'interno dei vari sentieri, vi sono un bosco e tre laghetti abitati da numerosi animali, soprattutto da uccellii. Regalatevi, sopratutto al tramonto, una bellissima passeggiata sul lungomare, partendo da Nisida, passando per bagnoli e terminando con Pozzuoli. Godrete di un panorama e di un'atmosfera che difficilmente potrete dimenticare.
Tempio di Serapide Pozzuoli
Tempio di Serapide Pozzuoli

Pozzuoli

5) La prima cosa che vedrete arrivando a Pozzuoli è quello che viene chiamato il "Tempio di Serapide", ma che in realtà non è un tempio, bensì il “macellum”, cioè l’antico mercato puteolano. L'equivoco si verifica perchè, durante gli scavi, fu trovata un statua del dio Serapide. Il Tempio di Serapide, suo malgrado, è anche il “termometro" dell’attività bradisismica di Pozzuoli, il quale porta il tempio, a secondo dei periodi e dell'attività, a salire o scendere rispetto a livello del mare e, quindi, ad essere invaso o meno da diversi centimetri di acqua. Da visitare è il Santuario di San Gennaro (Santo Patrono di Napoli), dove si conserva ancora la pietra sulla quale il Santo fu decapitato. Qui, nei giorni della festa di San Gennaro, mentre avviene il miracolo del sangue che si liquefa nelle ampolle conservate nel Duomo di Napoli, anche questa pietra acquista un colore più vivace a causa, anche qui, della liquefazione delle gocce di sangue ancora presenti sulla pietra. Non perdetevi una visita al porto (dove sbarcò anche San Paolo direttamente dalla Palestina) con i suoi pescherecci, i quali vi offriranno del pesce appena pescato o una passegiata tra i resti Romani di Villa Avellino. Da vedere è l'oasi di Monte Nuovo (monte che si formò in sole 48 ore nel corso di una disastrosa eruzione nel 1538). Una menzione speciale, in fine, va al Rione Terra che, abitato già dal II secolo a.C., fu completamente abbandonato nel 1980 a causa del bradisismo, il quale sta rinascendo grazie a un'opera di riqualificazione.
Anfiteatro Flavio - Pozzuoli
Anfiteatro Flavio - Pozzuoli

6) L'Anfiteatro Flavio: in una classifica degli anfiteatri più grandi costruiti dagli antichi romani, l'Anfiteatro Flavio, è il terzo. Terminato nel 79 d.c. l'anfiteatro è uguale al Colosseo di Roma, solo più piccolo. Realizzato per accogliere 30.000-40.000 spettatori su tre livelli, poteva ospitare spettacoli con gladiatori, animali feroci, ma anche (grazie al suo collegamento con l'acquedotto), incredibili spettacoli e ri evocazioni di battaglie navali. L'Imperatore, durante le sue vacanze in queste zone, presenziava agli spettacoli. L'anfiteatro ospitò anche le condanne a morte dei primi martiri cristiani, tra cui quella del Santo Gennaro (patrono della città di Napoli) che, secondo la leggenda, fu condannato ad essere sbranato, ma le bestie feroci, invece di sbranarlo, si inginocchiarono ai suoi piedi. Difatti egli morì mesi dopo nella "solfatara" a causa di una seconda condanna. Di particolare pregio ed, assolutamente da visitare, sono i sotterranei, perfettamente conservati, (meglio di quelli del Colosseo) dove è possibile vedere ancora oggi macchine, carrucole ed ascensori adibiti a portare persone ed animali nell'arena.
 
pozzuoli solfatara -Foto di valentina Ficuciello da Pixabay
pozzuoli solfatara -Foto di valentina Ficuciello da Pixabay

Solfatara

7) Il Vulcano Solfatara, fra numerose fumarole e piscine di fango bollente, è uno dei vulcani attivi della zona dei Campi Flegrei. Meta anch'esso del cosiddetto “Grand Tour" (viaggio di istruzione per i giovani delle famiglie nobili europee) fu, intorno al 1900, stabilimento termale, nel quale era possibile curarsi con i fanghi e con le acque sulfuree, nonché fare i bagni di vapore nelle cosiddette stufe. Oggi è uno dei vulcani più monitorati al mondo perchè ritenuto estramente pericoloso per l'intero equilibrio della Terra. 
Veduta Lago Lucrino e Pozzuoli
Veduta Lago Lucrino e Pozzuoli

Antica Città Sommersa di Baia

8) Unico esempio al mondo di Museo "sottomarino" è il parco archeologico dell'Antica Città Sommersa di Baia. La città, sprofondata lentamente nei secoli a causa dal bradisismo, è visitabile, oggi, solo con maschere, pinne e bombole (... e guida autorizzata!!). Baia fu luogo di vacanza dei Patrizi e degli Imperatori Romani fin dalla tarda età repubblicana e fino all'Impero di Augusto, è oggi rinomata per la qualità delle acque sulfuree (ottime per risolvere problemi di salute), ma sopratutto per le acque cristalline del mare e per i luogo di incantevole natura. Personalità di spicco come Cicerone, Nerone e Cesare visitarono con ogni probabilità queste terme ed, altrettante figure prestigiose della Roma di quei tempi, possedevano delle bellissime ville lì a Baia. Oggi, in questa insolita visita sottomarina, è possibile ammirare resti di templi, di bellissimi mosaici e di ville, adornate da statue. Qui a Baia, Nerone fece realizzare nel suo Palatium di Baia un Ebeterion, ossia un luogo di divertimento riservato agli ufficiali e ai marinai della flotta navale dislocata nel lago di Miseno.
Museo Archeologico di Baia
Museo Archeologico di Baia

Museo Baia

9) Nella cornice del Castello Fortezza Aragonese è stato allestito il Museo Archeologico di Baia che, in cinque sezioni, propone  la storia degli antichi siti presenti nei Campi Flegrei: Cuma, Puteoli, Baiae, Misenum e Liternum. Reperti rappresentanti sculture, iscrizioni, coroplastica architettonica, terrecotte figurate, vasellame, manufatti in metallo e vetro, oreficerie e monete, raccontano la storia e la ricchezza delle ville e degli insediamenti prima dei Greci (tra l’VIII ed il V secolo a.C.), poi dei Sanniti (IV secolo a.C.), dei Romani ed infine dei Bizantini in queste zone. La bellezza delle opere conservate, insieme alla ricostruzione degli ambienti di alcune ricche ville, la vista mozzafiato di cui si gode dalle terrazze del castello, meritano assolutamente il costo del biglietto.
 
Bacoli - Piscina Mirabilis - foto by RaBoe
Bacoli - Piscina Mirabilis - foto by RaBoe

Piscina Mirabilis

10) Bacoli, con la sua enorme cisterna denominata "Piscina Mirabilis", è il punto di arrivo dell' incredibile opera ingegneristica che è l' Acquedotto Augusteo (lungo 96 km e con inizio dal Monte Serino - Avellino). La Piscina Mirabilis, realizzata nel tufo bianco, con i suoi 15 metri di altezza e i suoi 25,5x70 di larghezza, garantiva una riserva di acqua potabile, pari a 12.600 metri cubi, alla flotta militare imperiale durante l'epoca Romana. Interamente scavata nel tufo bianco, gli interni si presentano divisi in 5 navate, 13 corti e 4 file di pilastri che reggono la volta. Fu tappa fissa del Grand Tour (una sorta di viaggio di iniziazione dei ricchi giovani dell'aristocrazia europea a partire dal XVII secolo con l'intento di perfezionare il loro sapere) il quale portò anche personaggi del calibro di Dumas, Goethe e Mozart a visitarla. L'Acropoli di Cuma, ci racconta come era la colonia ellenica della Magna Grecia, tra le più antiche e più lontane dalla madrepatria. Fondata intorno al 720 - 740 a.C., Cuma fu una delle colonie che diffuse in Italia la cultura greca, divulgando l'alfabeto Calcidese, che sarebbe stato utilizzato successivamente dagli Etruschi e dai Latini. Intimamente legato a Cuma, è il mito della Sibilla Cumana (ancora oggi attrazione turistica di notevole interesse, in quanto è considerato l'Antro della Sibilla Cumana). La colonia fu fervida e potente fino al 421 a.C., quando dovette soccombere all'avanzata dei Campani. Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma, visse gli ultimi anni della sua vita qui, in esilio dopo l'instaurazione della Repubblica romana.
Lago d'Averno e Monte Nuovo - foto by Denghiù it.wikipedia.org
Lago d'Averno e Monte Nuovo - foto by Denghiù it.wikipedia.org

Tour dei 4 Laghi di origine Vulcanica

11) Un Tour interessante, dal punto di vista naturalistico, storico e geologico è sicuramente il Tour dei 4 Laghi di origine Vulcanica:  Lago d'Averno, Lago Lucrino, Lago Miseno e Lago Fusaro. Il lago d'Averno è il lago dove, secondo Virgilio nell'Eneide, Caronte traghettava le anime verso la porta degli inferi. Copre una superficie di 55 ettari, perimetro 2,86 chilometri, profondità massima 34 metri. Si tratta di un esempio tipico di cratere-lago, che deve il proprio nome e la propria leggenda, probabilmente, al fatto che in passato vi fossero delle esalazioni di idrogeno solforato o di acido carbonico talmente intense da rendere impossibile la vita a qualunque essere animale, al punto da renderlo un "inferno". Lago Lucrino è uno specchio d'acqua salmastra, separato dal mare da una sottile striscia di terra, ed è esteso poco meno di 10 ettari. Dal latino lucrum, è celebrato da Orazio per le spigole "lupus" e le ostriche qui allevate dai Romani, ma anche da Marziale e Giovenale, nei cui scritti, raccontavano della vita allegra e spensierata dei patrizi romani, che si svolgeva nelle lussuose ville attorno al lago. Con Vipsanio Agrippa, all'inizio dell'era imperiale, la laguna di Lucrino costituiva il bacino esterno del Portus Julius ed era collegato, per mezzo di canali, da un lato con il bacino interno dell'Averno, dove venivano allestite e riparate le navi della flotta militare e, dall'altro, con il mare esterno del golfo di Pozzuoli. Lago Miseno è una laguna costiera poco profonda, che attraverso una breve foce, è in comunicazione con il porto di Miseno, con cui occupa il fondo di un cratere vulcanico. A partire dal 12 avanti Cristo e fino alla caduta dell'impero romano d'occidente, fu la base della flotta militare romana e aveva il compito di tenere sotto controllo l'intero Mediterraneo occidentale. Fra gli ammiragli dell'armata navale misenate, si ricordano Plinio il Vecchio (che morì soffocato dalle esalazioni venefiche nel tentivo di soccorrere le popolazioni colpite dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C.) e Aniceto (che, per ordine di Nerone, fece uccidere la madre dell'imperatore Agrippina Minore). Il lago Fusaro, con i suoi 101 ettari di estensione, una profondità massima di circa 8 metri e perimetro 4 chilometri, è separato dal mare da una duna di sabbia, a cui resta collegato tramite 3 foci. Un tempo fu riserva di caccia del Re delle Due Sicile, Ferdinando IV di Borbone ed ospitava un bosco di lecci e pini. Sono visibili ancora oggi i resti dell'antica residenza del prefetto del pretorio romano Servilius Valius e del canale costruito dai Romani, descritto già da Seneca. Il Fusaro è da sempre considerato particolarmente adatto alla mitilicultura (sopratutto cozze, ma un tempo anche ostriche). Sopra un isolotto, unito alle sponde del lago da un ponte di legno, si trova la casina di caccia borbonica, chiamata Casina Vanvitelliana, dal nome dell'architetto Luigi Vanvitelli e voluta da Ferdinando IV di Borbone. Con una facciata in stile barocca è stata scelta come location di molti film.
 
Per chi fosse in zona, da non perdere è il tramonto visto dal belvedere di Capo Miseno, da cui si gode di una splendida vista sulle isole di Procida e Ischia, comprese la baia di pozzuoli e Bagnoli, fino a Nisida e Capri.
Golfo di Pozzuoli
Golfo di Pozzuoli

Movida e Divertimenti

Bagnoli: A Bagnoli è possibile svagarsi passando qualche ora al poligono di tiro, o prendendo la tintarella in riva al mare, su uno dei lidi di questa zona (tra i più antichi e frequentati c'è il Bagno Fortuna). Bagnoli nel week end è meta consolidata della movida della città di Napoli, è possibile andare a caccia di divertimento tra le discoteche sulla spiaggia e i molti pub che si affacciano sul lungomare, fino ad arrivare a Pozzuoli. Vi sono numerose "cornetterie", aperte tutta la notte, dove gustare un ottimo cornetto o una "sfogliatella" appena sfornata. Lungo via Napoli (tra Bagnoli e Pozzuoli) avrete l'imbarazzo della scelta tra i tanti ristoranti tipici, direttamente sul mare, che propongono cucina tipica (soprattutto di pesce) e delle ottime pizze. Se siete amanti dello sport all'aria aperta, potrete fare del jogging su questo lungomare bellissimo (da pochi anni restaurato) o una partita di basket con gli amici, nei giardini pubblici di Via Napoli lato Pozzuoli. L'ex sede, invece, degli stabilimenti dell'Italsider è stata utilizzata per le prime edizioni del Neapolis Festival, dove si sono succeduti negli anni i concerti di artisti quali i R.E.M., Jethro Tull, The Cure, Patti Smith, Peter Gabriel e tanti altri. Città della Scienza, primo museo scientifico interattivo italiano, invece, ospita continuamente fiere, mostre ed attività culturali. Qui i bambini e non solo, in maniera interattiva, potranno sperimentare e apprendere, in maniera interattiva, i principi della scienza e della tecnologia. Per gli appassionati della cura del corpo, è obbligatoria una giornata alle Terme e Spa di Agnano. In funzione sin dai tempi dei romani, sfruttano le acque calde e sulfurea di natura vulcanica presenti nelle falde di questa zona e sono un vero parco della salute e del benessere. Qui si possono fare cure termali, inalazioni, nebulizzazioni, stufe, idromasaggi e si può usufruire delle piscine di acque termali, dei fanghi, di massaggi, etc. 
 
Pozzuoli: ritrovo nel week end di tantissimi giovani, sia napoletani che non, è ricchissima di locali, pub, discobar ed ottimi ristorantini dove poter gustare, in compagnia, un aperitivo, una birra o un'ottima cena a base di pesce e prelibatezze locali. Se siete appasionati di mare, nel porto di Pozzuoli, ma anche di Baia e Miseno, potrete noleggiare una barca (a vela o a motore) per eplorare le stupende coste di questa zona. Se poi siete amanti delle immersioni subacque da Baia, con diving ben attrezzati e guide esperte, potrete fare delle immersioni indimenticabili su diversi siti, compresa la parte somersa dell'antica Baia con statue e bellissimi mosaici di epoca romana. Per gli amanti del benessere, consigliamo le "Stufe di Nerone", che si trovano a Lucrino, dove è possibile fare la sauna in grotte naturali o cure termali, spa, massaggi, ed altro, ma anche dove puoi semplicemente rilassarti, prendondo il sole su un lettino. Pozzuoli è bella anche per andare a passeggio, degustando un buon gelato artigianale o, semplicemente, godendo di un po' di fresco, nelle sere d'estate. Tra i locali da segnalare: il Naïf, nella suggestiva location di Nisida, è il locale giusto, super panoramico, dove si può godere al tramonto di un aperativo, preparato con vera maestria e di Party a tema, dj set e musica dal vivo.  Il Neasy, in una cornice esclusiva, è il punto di riferimento della movida napoletana, ideale per una clientela esigente e alla moda. Per un divertimento assicurato ogni week end, Il Club Partenopeo è il locale giusto. Con musica di qualità ed ospiti provenienti da tutto il mondo, è un locale sicuramente da visitare. Salotto La Veronica è un vero e proprio salotto che di giorno è un beach bar, mentre la sera si trasforma in un lounge bar con musica, apericena e cocktail. Il Singha, con vista sulla collina di Posillipo e sui campi flegrei, è un locale a metà tra un lounge bar e una discoteca. Il sabato qui, in un'atmosfera di luci soffuse, si organizzano alcune delle serate più cool dell’estate.
Veduta di Baia e del Castello
Veduta di Baia e del Castello

Clima, Curiosità e Consigli

Clima: Il clima in questa zona è di tipo mediterraneo, con inverni miti e piovosi ed estati calde e secche, fino ad arrivare ai 35-40°C. Le piogge ci sono soprattutto in primavera e in autunno, nei mesi marzo, aprile e ottobre, novembre. La neve e il gelo sono molto rari. Questa è una città da visitare 12 mesi all'anno, perchè anche nei periodi più freddi, c'è sempre un po' di sole che riscalda. Tuttavia, i periodi migliori sono maggio, giugno, settembre e ottobre poichè sono mesi caldi ma non afosi come invece lo sono luglio e agosto. In estate potete godere di acque del mare piacevolmente calde e di spiagge ben attrezzate.

Curiosità: pochi sanno che a Pozzuoli, dopo un lungo e periglioso viaggio, sbarcò nel 61 d.C. il Santo Apostolo Paolo, proveniente dalla Palestina. Fu ospitato una settimana da amici della comunità Cristiana che, allora, era una delle prime e delle più fervide. A testimoniare questo sbarco c'è addirittura il libro degli Atti degli Apostoli: "Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli. Qui trovammo alcuni fratelli, i quali ci invitarono a restare con loro una settimana. Partimmo quindi alla volta di Roma" - Atti degli Apostoli 28, 13-14. Il molo di Pozzuoli era affollato da curiosi e perditempo: così lo descriveva Seneca a Lucillo. Sul molo del porto di Pozzuoli, sulla parte esterna dell'abside, della Chiesa di Santa Maria delle Grazie, si ammirano due lapidi: una, del 1918, che ricorda l'approdo di Paolo di Tarso a Puteoli, con i simboli dell'apostolo, e l'altra in memoria della visita di papa Giovanni Paolo II avvenuta il 12 novembre 1990. Tra le due epigrafi primeggia la maiolica di Giuseppe La Mura, raffigurante l'arrivo di san Paolo sul molo puteolano, inaugurata il 29 giugno 1991.

Consigli: Il consiglio è di essere curiosi, di girare per questa zona senza timori, visitandola tutta. Qui la gente è estremamente socievole e disponibile e non è raro che, se chiedete un indicazione, vi accompagnino direttamente. Sedetevi in un bar sul lungo mare o al porto di Pozzuoli, godendovi il tepore del sole e la vista del mare. Gustatevi un ottimo caffè napoletano (ristretto e forte), un gelato artigianale o un dolce tipo sfogliatella o babbà, e vedrete che la vita vi sorriderà. Il vitigno autoctono di questa zona è la Falanghina dei Campi Flegrei (un vino bianco), che deve la sua minerologia ed i sapori ai terrenti vulcanici su cui cresce. Appena ne avrete l'occasione, bevetene un bicchiere, rigoraosamente freddo, ed avrete un'esplosione di sensazioni che non dimenticherete, meglio se lo accompagnate ad una cena a base di pesce.

Come Muoversi: Se questa zona la volete visitare tutta, il consiglio è di farlo con la propria auto o di noleggiarne una, in quanto le distanze sono tante ed i servizi pubblici, qui, non sono il meglio che Napoli offre. Se invece volete visitare solo Bagnoli o Pozzuoli, potrete raggiungerla con il treno della "Cumana" dalla stazione della "Pigna Secca " (centro di Napoli) o se volete visitare solamente Pozzuoli, potete farlo anche con la Metro 2 dalla stazione centrale di piazza Garibaldi. In alternativa ci sono sempre i Taxi.